Canali Minisiti ECM

Con troppa vitamina D rischio morte per infarto e ictus

Farmaci Redazione DottNet | 12/03/2015 16:28

Troppa vitamina D nel sangue potrebbe aumentare il rischio di morte per cause cardiovascolari. Il rischio c'è per livelli ematici di vitamina D superiori ai 40 nanogrammi per millilitro di sangue. Lo rivela una ricerca pubblicata sul Journal of Endocrinol

Svolta presso l'Università di Copenaghen, la ricerca è importante perché mostra come la concentrazione di vitamina D nel sangue sia un parametro fondamentale per determinare il rischio cardiovascolare di un individuo. Altri studi avevano in precedenza accertato che la vitamina D nel sangue non deve essere in bassa concentrazione e che insufficienza di questa vitamina è direttamente collegata al rischio di infarto.

Adesso con questo nuovo lavoro si è visto che è fortemente sconsigliato anche l'eccesso opposto. I ricercatori hanno seguito l'intero campione per sette anni registrando ogni caso di morte. In tutto sono avvenuti oltre 16 mila decessi in sette anni.

E' emerso che il rischio di morte per infarto e ictus è maggiore per soggetti con livelli sanguigni di vitamina D inferiori alle 20 nanogrammi per millilitro di sangue e superiori ai 40 nanogrammi per millilitro. L'ideale è avere una concentrazione di vitamina D pari a 28 nanogrammi/millilitro.

Lo studio è importante perché finora le raccomandazioni sono sempre state tese ad aumentare il più possibile i livelli sanguigni di vitamina D, specie negli anziani. Ma alla luce di questi risultati tali raccomandazioni devono essere riviste e si deve evitare di passare il messaggio che più vitamina D assumi, meglio è per la tua salute.

fonte: ansa

Commenti

I Correlati

Via libera da Aifa, riduce i sintomi intestinali senza l'uso di steroidi

Lo studio sperimentale di fase III è stata la più ampia sperimentazione sulla fibrosi polmonare idiopatica (IPF) ad oggi mai condotta, in corso presso circa 400 centri e in oltre 30 Paesi

Lo rivela la prima analisi globale sull'argomento pubblicata sulla rivista The Lancet e condotta dal Global Research on Antimicrobial Resistance (Gram) Project

La dose giornaliera del farmaco contro il diabete ha preservato la cognizione e ritardato il declino di alcuni tessuti

Ti potrebbero interessare

Via libera da Aifa, riduce i sintomi intestinali senza l'uso di steroidi

Lo studio sperimentale di fase III è stata la più ampia sperimentazione sulla fibrosi polmonare idiopatica (IPF) ad oggi mai condotta, in corso presso circa 400 centri e in oltre 30 Paesi

Lo rivela la prima analisi globale sull'argomento pubblicata sulla rivista The Lancet e condotta dal Global Research on Antimicrobial Resistance (Gram) Project

La dose giornaliera del farmaco contro il diabete ha preservato la cognizione e ritardato il declino di alcuni tessuti

Ultime News

Più letti