Mai abbassare la guardia. Il 40% dei casi di tumore alla mammella viene diagnosticato tra i 65 e gli 80 anni di età.
Donna, 80 anni. All'anamnesi familiare riferisce di un caso di ca mammario nella sorella maggiore di 10 anni, risalente a quasi 30 anni prima.
La paziente ha sempre goduto di ottima salute, non ha mai frequentato lo studio, se non occasionalmente per qualche consiglio per le comuni patologie stagionali. Quando si presenta in studio è scarsamente preoccupata, solo dal suo viso traspare una certa apprensione. Dopo un giro di parole mi chiede una visita alla mammella destra, per una piccola "pallina" che non le dà fastidio o dolore, ma negli ultimi tempi è cresciuta.
Dopo un'accurata visita delle mammelle e dei cavi ascellari, purtroppo riscontro, nel quadrante supero esterno della mammella dx, un nodulo mobile, duro e superficiale delle dimensioni di un uovo. Nel cavo ascellare omolaterale una lesione identica. Che dire! La paziente ha una personalità molto timida e risevata e, capisco ora, ha sempre evitato il controllo medico a qualsiasi livello.
Così mi trattengo dall'allarmare inutilmente la paziente con particolari sulla gravità di una diagnosi difficilmente gestibile, ma preferisco che un pò di buon umore possa darle la forza di affrontare una serie di esami clinici e visite che sino ad ora aveva rifiutato di fare. Le spiego che dovrà eseguire subito una mammografia e una ecografia del cavo ascellare e rivolgersi poi ad un medico specialista.
Mi auguro con lei che la malattia non sia troppo avanzata e la rassicuro sull'aspettativa di vita, anche se la paziente è molto religiosa e già rassegnata.
Mi sembra particolarmente difficile gestire un colloquio "sano" o perfetto, si dicono tante cose, ma ho cercato di dirne poche e "giuste" per non farle perdere tempo e speranza.
Sono un antiepilettico e un farmaco per il colesterolo che insieme sono in grado di modificare la biologia del tumore e potenziare l'effetto della chemioterapia
Dal melanoma al seno. Da studiare il fenomeno della resistenza in certi pazienti
Ricercatori di IEO e dell’Università degli Studi di Milano scoprono come farmaci già in uso possono essere potenzialmente efficaci contro tumori con una diffusa anomalia genetica
I nuovi dati dello studio MARIPOSA, presentati alla World Conference on Lung Cancer 2024, hanno confermato una superiorità clinica a lungo termine della terapia amivantamab più lazertinib rispetto alla monoterapia con osimertinib
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