La medicina del futuro dovrà cercare nuovi alleati per provare a mettere la parola fine al cancro. E precisamente dovrà arruolare bioinformatici e matematici per studiare al meglio il ruolo e gli effetti della nuova era di farmaci biotecnologici appena iniziata. Parola di Michele Milella, ematologo e oncologo dell'istituto Regina Elena di Roma, a San Francisco per il 50esimo congresso dell'American Society of Hematology (Ash). ''I nuovi farmaci intelligenti, a bersaglio molecolare – ha spiegato - ci impongono di fare un salto di livello, ossia misurarne l'interazione tra loro, e non più in associazione alle terapie tradizionali''. Per il medico-ricercatore italiano, quindi, la nuova sfida è rappresentata ''dall'uso di più farmaci biologici insieme, una volta messo in luce il meccanismo di una certa malattia.
In questo modo – ha continuato - si ottiene un effetto sinergico 'a cascata' molto superiore a quello che si registra dall'uso di un farmaco biotech insieme alle cure standard. Per studiare questa nuova alleanza tra molecole biotech, i possibili benefici e i rischi da evitare, però – ha aggiunto - la medicina deve dotarsi di strumenti nuovi. E soprattutto di professionalità diverse: in primis di esperti di bioinformatica, in grado di disegnare mappe dei segnali cellulari, e di matematici capaci di costruire modelli di interpretazione dei dati''. Prepariamoci dunque a fare spazio in laboratorio, perche' ''la biologia dei sistemi sarà un nuovo e proficuo settore per la ricerca medica''.
La sfida del futuro però, "ci trova impreparati – ha ammesso Milella - perchè non solo in Italia, ma anche nel resto d'Europa, e in misura crescente negli Usa, cominciano a scarseggiare le figure dei medici traslazionali.
Sono un antiepilettico e un farmaco per il colesterolo che insieme sono in grado di modificare la biologia del tumore e potenziare l'effetto della chemioterapia
Dal melanoma al seno. Da studiare il fenomeno della resistenza in certi pazienti
Ricercatori di IEO e dell’Università degli Studi di Milano scoprono come farmaci già in uso possono essere potenzialmente efficaci contro tumori con una diffusa anomalia genetica
I nuovi dati dello studio MARIPOSA, presentati alla World Conference on Lung Cancer 2024, hanno confermato una superiorità clinica a lungo termine della terapia amivantamab più lazertinib rispetto alla monoterapia con osimertinib
Sono un antiepilettico e un farmaco per il colesterolo che insieme sono in grado di modificare la biologia del tumore e potenziare l'effetto della chemioterapia
Dal melanoma al seno. Da studiare il fenomeno della resistenza in certi pazienti
Ricercatori di IEO e dell’Università degli Studi di Milano scoprono come farmaci già in uso possono essere potenzialmente efficaci contro tumori con una diffusa anomalia genetica
I nuovi dati dello studio MARIPOSA, presentati alla World Conference on Lung Cancer 2024, hanno confermato una superiorità clinica a lungo termine della terapia amivantamab più lazertinib rispetto alla monoterapia con osimertinib
Commenti