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Cancro iniziale delle corde vocali: oltre 3500 casi nel Nord Italia

Oncologia Redazione DottNet | 11/12/2008 15:22

In Piemonte identificati 1000 casi di cancro iniziale alle corde vocali e nelle varie regioni del Nord altri 2500 casi. In Europa i maggiori tassi di incidenza si trovano in Spagna, Polonia, Francia, Italia. Si tratta della più ampia casistica rilevata sul cancro iniziale delle corde vocali, raccolta dai risultati dei principali Centri Universitari, Ospedalieri ed Istituti di Ricerca Oncologica del Nord Italia. Il cancro delle corde vocali colpisce soprattutto gli uomini, in proporzione di 7 a 1 rispetto alle donne, ma questo rapporto sta variando, secondo quanto registrato dall’AIRC (International Agency for Research on Cancer).

In relazione all’abitudine al fumo sempre più diffusa tra le donne, sta aumentando l’incidenza di questo tumore nel sesso femminile, mentre sta diminuendo nel sesso maschile.
Circa 9 tumori maligni delle corde vocali su 10 sono dovuti al fumo di sigaretta, ma anche ad altri fattori di rischio, probabili negli ambienti lavorativi, come solventi, polveri etc.
Il cancro iniziale delle corde vocali (T1 glottico) rappresenta una percentuale relativamente modesta di tutti i tumori della glottide.

Ripetute alterazioni della voce possono rappresentare un importante campanello d’allarme, in particolare nei fumatori, e una persistenza dei sintomi oltre 10-15 giorni richiede necessariamente una visita dal medico curante e dallo specialista. Inoltre, una particolare attenzione alla qualità dell’alimentazione, al movimento, smettere di fumare, ridurre o limitare l’uso di alcolici, rappresentano degli importanti “strumenti” di prevenzione.

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Il cancro delle corde vocali, se diagnosticato precocemente, presenta un’altissima probabilità di guarigione con le attuali metodologie di cura. Sui 3500 casi raccolti, 2800 sono stati sottoposti a chirurgia con prevalenza di tecniche laser mentre circa 700 casi sono stati sottoposti ad esclusivo trattamento radiante.
L’unico modo di porre veramente rimedio a questa malattia è prevenirla o diagnosticarla precocemente. Una diagnosi precoce oggi è possibile grazie agli attuali mezzi diagnostici a disposizione e allo sviluppo della chirurgia mini-invasiva e della radioterapia “3D-Conformal”, realizzando comunque un approccio personalizzato per combattere la patologia con l’adattamento delle cure al singolo paziente.
 

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