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1 spinello è come 20 sigarette, studio misura rischio tumore polmone

Oncologia Redazione DottNet | 11/12/2008 15:25

Fumare uno spinello equivale ad aspirare 20 sigarette in termini di rischio di tumore del polmone. L'avvertimento arriva da scienziati della Nuova Zelanda in uno studio pubblicato sull'European Respiratory Journal, secondo cui la cannabis danneggerebbe più del tabacco le vie respiratorie con un contenuto doppio di sostanze cancerogene, come gli idrocarburi policiclici. Per i ricercatori esiste il rischio di dover fronteggiare nei prossimi anni, vista la diffusione del consumo di marijuana tra i giovani, un' 'epidemia' di tumori del polmone.

Anche il modo in cui di solito si aspira il fumo degli spinelli contribuisce, secondo l'equipe, ad aumentare il danno: 'tiri' più lunghi e profondi e l'assenza di un filtro vero e proprio che aumenta la quantità di fumo inalata, facilitando il deposito dei cancerogeni nelle vie respiratorie. "I consumatori di cannabis hanno livelli nel sangue di monossido di carbonio cinque volte superiori rispetto ai fumatori di sigarette" ha spiegato Richard Beasley, del Medical Research Institute della Nuova Zelanda. I ricercatori hanno intervistato 79 pazienti con cancro del polmone, cercando di identificare il fattore di rischio alla base della malattia. Ebbene, il rischio risultava 5,7 volte maggiore per le persone che fumavano più di uno spinello al giorno per 10 anni o due al giorno per 5 anni, indipendentemente dalle altre variabili, incluse le sigarette.

"Anche se il gruppo dello studio è relativamente piccolo, mostra chiaramente come la marijuana aumenti il rischio di tumore al polmone – ha spiegato Beasley - in Nuova Zelanda almeno un caso su 20 potrebbe essere dovuto al consumo di questa sostanza. Nel futuro prossimo – ha aggiunto - potremmo assistere a un'epidemia di tumori del polmone dovuta a questo nuovo cancerogeno ed è probabilmente un problema diffuso, visto che in molte nazioni l'uso di cannabis tra gli adolescenti, e non solo, è diventato un problema di salute pubblica".

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