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Il bosutinib è efficace nella leucemia mieloide cronica

Oncologia Medical Information Dottnet | 05/05/2015 11:37

Uno studio ha dimostrato l’efficacia e la tollerabilità del bosutinib confrontato all’imatinib nella terapia della leucemia mieloide cronica.

Lo studio, open-label e randomizzato, di fase 3 è stato condotto per valutare l'efficacia e la sicurezza del trattamento con bosutinib rispetto alla terapia con imatinib in pazienti con leucemia mieloide cronica.

Sono stati coinvolti nello studio 502 pazienti con età media di 47-48 anni assegnati casualmente al gruppo in trattamento con 500 mg/d di bosutinib (n=250 pazienti) oppure al gruppo che ha seguito una terapia con 400 mg/d di imatinib (n=252 pazienti).

L'endpoint primario è stato la risposta citogenetica cumulativa completa (CCyR) a 12 mesi. Gli endpoint secondari hanno incluso la risposta molecolare cumulativa maggiore (MMR) a 12 mesi, la durata della risposta CCyR e MMR, la risposta ematologica completa (CHR) e il tempo di trasformazione durante il trattamento dalla fase accelerata alla fase blastica AP/BP LMC.

I risultati dello studio hanno evidenziato che la CCyR a 24 mesi è risultata simile ( 79% per il bosutinib e l’80% per l’imatinib) mentre la MMR è stata del 59% per il bosutinib e del 49% per l’imatinib ed è stata mantenuta durante 24 mesi di follow up. Le risposte sono risultate di lunga durata; 151/197 rispetto a 172/204 e 125/153 rispetto a 117/131 dei pazienti che hanno risposto alla terapia, hanno continuato il trattamento e hanno mantenuto i livelli di CCyR e di MMR rispettivamente. Dall'analisi primaria effettuata a 12 mesi, non è stata riscontrata una fase di trasformazione accelerata o una fase blastica in nessun paziente del gruppo in trattamento con bosutinib; sono stati invece rilevati quattro casi di trasformazione nei pazienti che hanno assunto imatinib (P=0.019).

L’entità degli eventi avversi cardiovascolari è risultata simile in entrambi i gruppi in trattamento con i due diversi farmaci. Gli eventi avversi di tipo gastrointestinale e l’aumento dei parametri di funzionalità epatica sono stati più comuni con la somministrazione di bosutinib, mentre la neutropenia, gli eventi avversi muscolo-scheletrici e l’edema sono stati meno frequenti nei pazienti che hanno assunto bosutinib. Le interruzioni a causa di eventi avversi sono state superiori nei pazienti in trattamento con bosutinib rispetto all’imatinib (è risultato più diffuso un aumento dei livelli di alanina aminotransferasi: 4% rispetto <1%) soprattutto nei primi 12 mesi.

Lo studio ha evidenziato l’efficacia e la buona tollerabilità del trattamento con il bosutinib nei pazienti con leucemia mieloide cronica e il mantenimento a lungo termine degli effetti della terapia con il farmaco, mostrando una risposta molecolare cumulativa maggiore di livello più elevato rispetto al gruppo di pazienti a cui è stato somministrato l’imatinib.

Riferimenti bibliografici:

Tim H. Brummendorf, Jorge E.Cortes, Carmino Antonio de Souza, Francois Guilhot, Ladan Duvillie, Dmitri Pavlov, Karın Gogat, Athena M. Countouriotis and Carlo Gambacorti-Passerini. Bosutinib versus imatinib in newly diagnosed chronic-phase chronic myeloid leukaemia: results from the 24-month follow-up of the BELA trial. British Journal of Haematology, 2015, 168, 69–81

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