Il 70% dei modelli cellulari di carcinoma della mammella di tipo luminale (il più diffuso fra i tipi di tumore del seno), caratterizzati da positività al recettore degli estrogeni, risultano sensibili all'effetto anti-tumorale dell'acido retinoico. Lo dimostra uno studio italiano, pubblicato su 'EMBO Molecular Medicine', secondo cui solo il 20% dei cosiddetti tumori basali o triplo-negativi è, invece, in grado di rispondere all'acido retinoico.
Lo studio, finanziato dall'Associazione per la Ricerca contro il Cancro (Airc), è stato condotto dal Laboratorio di Biologia Molecolare dell'Istituto 'Mario Negri', coordinato da Enrico Garattini e svolto in collaborazione con il Dipartimento di Oncologia della Fondazione 'Maugeri' di Pavia e con la facoltà di Ingegneria del Politecnico di Milano.
"Il lavoro - commenta Enrico Garattini, responsabile della ricerca - dimostra che l'effetto anti-tumorale è mediato da un recettore specifico dell'acido retinoico conosciuto con il nome di RARalfa. Inoltre, identifica una trentina di geni che, nel loro insieme, sono in grado di predire la risposta dei diversi tipi di carcinoma mammario all'effetto anti-tumorale dell'acido retinoico".
Per Garattini, "tale 'impronta' genetica ha il potenziale di essere utilizzata nella pratica clinica a livello diagnostico per la selezione dei pazienti in grado di beneficiare di trattamenti personalizzati basati sull'utilizzo di acido retinoico".
fonte: ansa
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