L'Unione europea tutta deve chiedere al governo tedesco di rimediare a un ingiustizia storica e alleviare la sofferenza fisica degli ultimi sopravvissuti alla talidomide. E' quanto chiedono i rappresentanti di V.i.ta,. (vittime italiane di talidomide) che oggi, assieme alle altre associazioni di altri Paesi, saranno al Parlamento di Bruxelles per porre l'attenzione sul loro dramma, che ebbe origine negli anni '50.
All'epoca una ditta farmaceutica tedesca, la Chemie Grunenthal, sviluppò un principio attivo, appunto la talidomide, venduto come tranquillante e anti-nausee mattutine, dichiarato innocuo per l'uso durante la gravidanza. Si stima che furono distribuite più di 2.000.000 di dosi presenti in in molti farmaci. Negli anni della sua distribuzione, anche come nei campioni gratuiti ai medici di tutto il mondo, provocò la nascita di almeno 20.000 bambini malformati. Solo nel 1961 - informa V.
Solo nel 2007 lo Stato Italiano, dopo decenni di lotta per il riconoscimento, ammette la Sindrome da Talidomide e istituisce un vitalizio per le vittime. Per più di 50 anni il 'problema' - lamenta V.I.ta - viene rimosso dalla coscienza collettiva e la documentazione, sia statistica che clinica, per molti interessati, non è più reperibile. In alcuni casi è andata persa a causa di incendi e alluvioni 'provvidenziali'. Lo Stato Italiano non ha mai aiutato i suoi cittadini Talidomidici negli anni dell'infanzia né si è mai curato di supportare le vittime sia dal punto di vista assistenziale che di integrazione nella vita sociale. Nè aiuta, né ha mai aiutato i familiari che si occupano a tempo pieno dei loro congiunti Talidomidici. Tantomeno risulta che abbia mai verificato il coinvolgimento e la responsabilità della Chemie Gruenenthal e delle altre ditte farmaceutiche. Con queste premesse si arriva l'incontro di oggi, assieme a europarlamentari dei gruppi popolari, S&D e Conservatori, con i rappresentanti dei sopravvissuti di Italia, Spagna, Svezia e Regno Unito per chiedere all'Europa di portare la loro protesta all'attenzione di Berlino.
fonte: ansa
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