Un recente studio ha evidenziato l'elevata efficacia e la tossicità cardiovascolare del trattamento con nilotinib ad alte dosi per sei anni.
Nilotinib è un inibitore di seconda generazione dell’enzima tirosin-chinasi approvato per il trattamento di prima linea della fase cronica della leucemia mieloide cronica, sulla base dei risultati dello studio prospettico randomizzato in cui il trattamento con il nilotinib è stato confrontato alla terapia con imatinib (ENESTnd). Oltre ai risultati presenti nello studio di registrazione, sono disponibili pochi dati sull’uso di nilotinib come farmaco di prima linea.
Sono stati pubblicati di recente i risultati di uno studio multicentrico a lungo termine, della durata di 6 anni, di fase II per valutare il trattamento con nilotinib alla dose di 400 mg due volte al giorno come terapia di prima linea in 73 pazienti affetti da leucemia mieloide cronica in fase cronica.
I pazienti conivolti nello studio a braccio singolo, con età a partire da 18 anni a cui è stata diagnosticata leucemia cronica in fase cronica positivi per il cromosoma Philadelphia (Ph+) e BCR-ABL1, sono stati arruolati tra giugno 2007 e febbraio 2008 in 18 centri italiani. I criteri di esclusione principali sono stati gravi condizioni di salute non controllate oppure un precedente trattamento del paziente con imatinib.
La risposta molecolare (MR) è stata valutata su sangue periferico ogni tre mesi fino al raggiungimento e alla conferma della MR maggiore (MMR; MR 3.0), ogni 6 mesi. La MMR è stata valutata ed espressa secondo la scala internazionale (IS), come livelli di trascrizione del BCR-ABL 1 ≤ 0.1%, corrispondente a una riduzione di 3 punti logaritmici dalla scala IS standard, in campioni con più di 10.000 copie di ABL1. La MR 4.0 è stata definita come livello di trascrizione di BCR-ABL1 ≤ 0.01%, corrispondente ad una riduzione di 4 punti logaritmici, in campioni con più di 10.000 copie di ABL1. La MR 4.0 stabile è stata definita in seguito ad almeno 5 valutazioni in cui è risultata non superiore a 0.01% nel corso degli ultimi 2 anni di trattamento.
Nell’arco di sei anni è stata riscontrata una sopravvivenza complessiva in assenza di progressione nel 96% dei casi, con un solo decesso dopo progressione alla fase blastica. A 6 anni, il 75% dei pazienti era ancora in trattamento con nilotinib. L’incidenza cumulativa della risposta molecolare maggiore è stata del 98%; solo un paziente ha mostrato perdita confermata della risposta molecolare maggiore. L'incidenza cumulativa della risposta molecolare profonda (MR 4.0) è stata del 76%. La risposta molecolare profonda è risultata stabile (≥ 2 anni) nel 34% di questi pazienti.
Si sono verificati eventi avversi cardiovascolari, principalmente legati a trombosi arteriosa, in 11 pazienti (15%), tra i 24 e 76 mesi di terapia e sono risultati più frequenti nei pazienti anziani e in quelli con fattori di rischio cardiovascolare di base. Nessun evento avverso è stato fatale, anche se la morbilità è stata rilevante. Questo studio ha rappresentato il più lungo follow-up del trattamento con nilotinib ad alte dosi, in cui è stata evidenziata l'elevata efficacia e la tossicità cardiovascolare del farmaco.
Riferimenti bibliografici:
Gugliotta G, Castagnetti F, Breccia M, Levato L, D'Adda M, Stagno F, Tiribelli M, Salvucci M, Fava C, Martino B, Cedrone M, Bocchia M, Trabacchi E, Cavazzini F, Usala E, Russo Rossi A, Bochicchio MT, Soverini S, Alimena G, Cavo M, Pane F, Martinelli G, Saglio G, Baccarani M, Rosti G. Long-term outcome of a phase 2 trial with nilotinib 400 mg twice daily in first-line treatment of chronic myeloid leukemia. Haematologica. 2015 Jun 25.
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