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Trapianti, dal Canada una nuova tecnica per riparare i polmoni danneggiati

Pneumologia Redazione DottNet | 23/12/2008 18:59

Contro la carenza di organi trapiantabili, arriva dal Canada una tecnica che permette di riparare i polmoni danneggiati rendendoli idonei al trapianto.

 L'innovativo metodo di perfusione è stato ideato, e usato per la prima volta al mondo, dai camici bianchi del Toronto General Hospital. Gli esperti, come riportato dalla stampa canadese, hanno 'riaggiustato' un polmone danneggiato che lo scorso 5 dicembre è stato trapiantato con successo in un paziente di 56 anni. La tecnica permette di mantenere in vita il polmone all'esterno del corpo del donatore, ad una temperatura costante di 37 gradi, fino a 18 ore: un tempo sufficiente per consentire ai medici di riparare i danni dell'organo rendendolo adatto al trapianto. ''Vedere che questi polmoni sono danneggiati e che 12 ore dopo sono perfetti è davvero affascinante - ha detto al National Post Shaf Keshavjee, coordinatore del team di medici - a livello mondiale questa strategia potrà raddoppiare il numero di trapianti di polmone''.

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Ad oggi, infatti, solo il 15-20% dei polmoni donati rispondono ai criteri di idoneità necessari per procedere al trapianto. Sono già quattro i pazienti del centro canadese che hanno ricevuto polmoni trattati con questa nuova tecnica di perfusione, ma Andy e' il primo al mondo ad aver ricevuto un polmone 'riparato', che senza questo metodo sarebbe stato letteralmente gettato via. Secondo i medici canadesi, in futuro potranno essere trattati anche altri organi, come fegato, cuore e rene.

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