E' nata nei giorni scorsi in Gran Bretagna la prima bambina testata prima dell'impianto dell'embrione nel grembo materno per essere certi che non avesse una alterazione genetica che provoca all'80% il cancro al seno.
I medici dell'University College di Londra hanno detto che la piccola e sua madre stanno bene. L'embrione nato da una procedura di fertilizzazione in vitro era stato esaminato prima dell'impianto per verificare la presenza di alterazioni nel gene Brca1. Le donne di tre generazioni nella famiglia del padre sono state colpite dal tumore al seno prima dei trent'anni. Paul Serhal, l'esperto di fertilità che ha assistito la coppia, che ha chiesto l'anonimato, spiega: ''Questa bambina non dovrà affrontare la paura di sviluppare questa forma genetica di cancro al seno o di cancro alle ovaie da adulta. I genitori non passeranno questo rischio per la salute alla figlia. L'eredità duratura di questa operazione è lo sradicamento della trasmissione di questa forma di cancro che ha devastato queste famiglie per generazioni''.
Sono un antiepilettico e un farmaco per il colesterolo che insieme sono in grado di modificare la biologia del tumore e potenziare l'effetto della chemioterapia
Dal melanoma al seno. Da studiare il fenomeno della resistenza in certi pazienti
Ricercatori di IEO e dell’Università degli Studi di Milano scoprono come farmaci già in uso possono essere potenzialmente efficaci contro tumori con una diffusa anomalia genetica
I nuovi dati dello studio MARIPOSA, presentati alla World Conference on Lung Cancer 2024, hanno confermato una superiorità clinica a lungo termine della terapia amivantamab più lazertinib rispetto alla monoterapia con osimertinib
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