I tossicodipendenti hanno mostrato una percentuale di infezioni significativamente più bassa con una schedula accelerata.
Lo studio pubblicato su The American Journal of Public Health ha valutato l'efficacia di una schedula vaccinale accelerata contro l'epatite B nei tossicodipendenti.
E’ stata confrontata l'efficacia a lungo termine della schedula vaccinale accelerata (0-1-2 mesi) e standard (0-1-6 mesi) contro l’epatite B nella prevenzione delle infezioni da virus dell'epatite B (HBV) e la perdita di anticorpi anti-epatite B (anti-HB) durante i 2 anni di follow-up in 707 consumatori di droghe (HIV e HBV negativi all'arruolamento e che hanno completato le 3 dosi di vaccino) da febbraio 2004 a ottobre 2009.
I tossicodipendenti del gruppo schedula accelerata hanno mostrato una percentuale di infezioni da HBV significativamente più bassa, ma una percentuale di perdita di anticorpi anti-HB simile al gruppo della schedula standard oltre i 2 anni di follow-up. Non sono state osservate infezioni da HBV cronica. La positività al virus dell’epatite C all’inizio dello studio e un’età inferiore a 40 anni sono risultati fattori di rischio indipendenti, rispettivamente, per l'infezione da HBV e la perdita di anticorpi.
Una schedula vaccinale accelerata si è dimostrata preferibile rispetto ad una schedula standard per la prevenzione delle infezioni da HBV nei tossicodipendenti. Per superare gli svantaggi di una schedula standard, dovrebbe essere considerata una schedula accelerata nei tossicodipendenti che mostrano bassa aderenza. Inoltre, sarebbe necessario ripetere lo studio in gruppi diversi di pazienti per convalidare i dati ottenuti e riportare il ruolo della schedula vaccinale accelerata nelle linee guida per la vaccinazione contro l’HBV nei tossicodipendenti.
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