Ricciardi, enormi danni dalla legenda del legame con l'autismo. Quando la salute viene decisa in tribunale
Trentamila bambini italiani in meno vaccinati contro gravi malattie negli ultimi 5-6 anni. E' questo il prezzo pagato a causa delle tante 'legende metropolitane' e 'vere e proprie bufale' che circolano a proposito delle vaccinazioni, come la presunta correlazione tra l'autismo ed il vaccino pediatrico trivalente contro morbillo, parotite e rosolia, 'archiviata' dalla Procura di Trani. Ad analizzare gli ''enormi danni'' che ha provocato il calo delle coperture vaccinali, a causa dell'''ignoranza'' dell'opinione pubblica su questo tema, è il presidente dell'Istituto superiore di sanità (Iss), Walter Ricciardi.
Ma il fenomeno è preoccupante anche in Italia: ''Con 30mila bimbi in meno vaccinati negli ultimi 5 anni - spiega - siamo passati da una soglia di vaccinazioni vicina al 99% della popolazione pediatrica ad un valore poco al di sotto del 95%. Questo crea conseguenze molto gravi, anche considerando che solo nel nostro Paese si registrano 6.500 soggetti immunodepressi, 1.500 dei quali sono bambini colpiti da leucemia, che per il loro stato di salute non possono essere vaccinati ed in conseguenza di ciò, nel caso dei bambini, non possono addirittura andare a scuola per il rischio di ammalarsi''.
Un rischio che aumenta, ovviamente, proprio perchè aumenta il numero generale di bambini non vaccinati. A tutto ciò, si aggiunge pure una valutazione di tipo economico. Per ''arginare false convinzioni messe in circolazione contro le vaccinazioni - afferma Ricciardi - abbiamo dovuto impiegare fondi, avviare altri studi, spendere risorse ed energie''. Insomma, conclude il presidente Iss, ''abbiamo dovuto dedicarci a sconfessare false tesi invece di impegnarci su altro. L'auspicio, ora, è che simili situazioni non si ripresentino e che cresca la consapevolezza generale che è solo grazie ai vaccini che oggi siamo in grado di salvare milioni di vite da malattie gravi ma prevenibili''.
Un paese che soffre di ''scetticismo cosmico'' nei confronti di tutte le istituzioni, comprese quelle scientifiche ma prima di tutto quelle politiche, con una magistratura che interviene a riempire un vuoto di autorevolezza. E' questa l'immagine offerta da Amedeo Santosuosso, docente di Diritto della Scienza e delle Nuove Tecnologie all'università di Pavia, e presidente della prima Sezione Civile alla Corte d'Appello di Milano, che commenta la vicenda del tribunale di Trani, da dove un giudice ha 'decretato' la mancanza di correlazione fra vaccinazioni e autismo. Ma sono tante altre le storie mediche risolte nelle aule dei Tribunali, dal siero di Bonifacio fino al piu' recente caso Stamina.
''Credo che sia importante precisare che gli interventi dei giudici non sono tutti uguali: nel caso di Stamina - per citare il caso del piu' recente passato - si negavano le evidenze scientifiche. In questo caso, quello di Trani, invece e' stata aperta una inchiesta con degli accertamenti di tipo scientifico e quindi c'e' una richiesta di archiviazione in linea con i contenuti indicati dalla scienza''. Santosuosso ammette l'esistenza di una ''anomalia italiana'' anche se casi simili ci sono stati anche in altri paesi. E nella storia della Repubblica ancora si ricorda nel 1969 la vicenda della cura miracolosa contro il cancro con il siero di Bonifacio, con l'autorizzazione alla sua distribuzione da Elio Cappelli della nona sezione della pretura di Roma. Nel 1997-1998 si apri' il cosiddetto caso Di Bella, con l'accettazione della terapia che non ha mai trovato validazione scientifica, da parte del Pretore di Maglie Madaro, successivamente transitato alla vita politica come Consigliere provinciale.
Ben piu' fresca invece la vicenda del presidente di Stamina Foundation, Davide Vannoni, e della battaglia legale per l'utilizzo di cellule staminale del midollo osseo, iniziata nel 2011 e conclusasi dopo tre anni nel 2015 dopo una lunga serie di processi, con il proscioglimento dello stesso Vannoni per dall'accusa di tentata truffa e con una sentenza della Cassazione che definiva il metodo non scientifico e pericoloso''. A autorizzare l'utilizzo del metodo Stamina erano stati pero' diversi magistrati.
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