Che cosa hanno in comune un telefonino e una miscela di farmaci antitumorali? In apparenza nulla. Ma se in futuro le terapie per bloccare la crescita delle cellule del cancro risulteranno più efficaci, bisognerà forse ringraziare chi ha ideato il linguaggio matematico che fa funzionare telefonini cellulari e computer.
La nuova frontiera dell'applicazione alla medicina di modelli logico-matematici presi in prestito dall'informatica e' esplorata al Burnham Institute di San Diego, in California, da un team guidato dal medico italiano Giovanni Paternostro, che è riuscito ad ottenere risultati significativi proprio per la scelta dei farmaci chemioterapici. Il problema di partenza, come spiega un articolo pubblicato sulla rivista online ''Plos Computational Biology'', è molto semplice : nella terapia farmacologica per aggredire le cellule tumorali la difficoltà maggiore sta nello scegliere quale sia la combinazione più efficace in un paniere molto ampio di farmaci. Ad esempio , se bisogna individuare un ''cocktail'' di sei farmaci tra un gruppo di cento, somministrati a tre diversi dosaggi, si arriva a un numero ''mostre'' di combinazioni, pari a 10 elevato alla undicesima potenza: scegliere quale sia la miscela vincente diventa più difficile che trovare il tradizionale ago nel pagliaio.
Sono un antiepilettico e un farmaco per il colesterolo che insieme sono in grado di modificare la biologia del tumore e potenziare l'effetto della chemioterapia
Dal melanoma al seno. Da studiare il fenomeno della resistenza in certi pazienti
Ricercatori di IEO e dell’Università degli Studi di Milano scoprono come farmaci già in uso possono essere potenzialmente efficaci contro tumori con una diffusa anomalia genetica
I nuovi dati dello studio MARIPOSA, presentati alla World Conference on Lung Cancer 2024, hanno confermato una superiorità clinica a lungo termine della terapia amivantamab più lazertinib rispetto alla monoterapia con osimertinib
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