Un farmacista su cinque gestisce la presa in carico dei pazienti cronici d’intesa con i loro medici curanti
In Francia, quasi un farmacista su cinque gestisce la presa in carico dei pazienti cronici d’intesa con i loro medici curanti, secondo quanto previsto dalla legge Hpst del 2009: rinnova alle scadenze prestabilite le forniture di medicinali, ritocca la posologia laddove necessario, monitora i trattamenti per ottimizzarne gli effetti. E’ la fotografia che emerge dal sondaggio condotto nell’aprile scorso dall’Ordine dei farmacisti francesi per valutare il livello di applicazione della normativa varata sette anni fa, con l’obiettivo di integrare la pharmaceutical care e la farmacia dei servizi nel sistema sanitario transalpino.
Al questionario, somministrato online, hanno risposto un po’ meno di mille farmacisti, la metà dei quali titolari.
Va dal 73 all’82%, invece, il numero dei farmacisti che dichiara di avere aderito a programmi di educazione sanitaria e accompagnamento: in entrambi i casi, si tratta di un’assistenza specifica (che il professionista può erogare soltanto dopo aver partecipato a corsi per la formazione tecnica e relazionale) da indirizzare individualmente a quei pazienti (e ai loro familiari) che devono fare i conti con malattie e trattamenti di grande impatto. «C’è un’evoluzione palpabile nella professione» è la valutazione finale dell’Ordine francese «ed è questo il motivo per cui abbiamo recentemente chiesto al governo di pubblicare celermente il decreto che autorizza i farmacisti a offrire consigli e prestazioni dirette a migliorare o conservare lo stato di salute».
fonte: federfarma
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