Punta dritto all'obiettivo per disintegrarlo: nel mirino masse tumorali da distruggere attraverso gli ultrasuoni. Si tratta dell'Haifu, acronimo di High Intensity Focused Ultrasound, una macchina cinese per la lotta al cancro, presentata in un incontro capitolino presso il Rome American Hospital che dal 20 settembre scorso ne fa uso. Oltre al centro romano, l'Haifu è in sperimentazione da circa un anno all'Istituto europeo di oncologia di Milano, guidato da Umberto Veronesi.
Fuori dall'Italia, lo stanno testando a Oxford, Barcellona e Mosca, ed è molto diffuso in Oriente, dove è nato, ma è in uso non solo in Cina, patria che gli ha dato i natali, ma anche in Giappone, Corea del Sud, Malesia e Indonesia. Assomiglia a una Tac. E' dotato di un lettino sul quale si posiziona il malato, con una piccola vasca con acqua purificata al centro: il mezzo attraverso cui si diffondono gli ultrasuoni. I raggi vengono focalizzati ad alta intensità per surriscaldare e distruggere così il tessuto malato, propagandosi innocuamente attraverso i tessuti sani fino a raggiungere l'obiettivo. "Se il raggio degli ultrasuoni porta sufficiente energia ed è strettamente focalizzato – ha spiegato Costantino Campisi, dell'Istituto di ingegneria biomedica del Cnr - può causare un innalzamento locale della temperatura di sufficiente magnitudine da provocare la necrosi del tessuto.
Sono un antiepilettico e un farmaco per il colesterolo che insieme sono in grado di modificare la biologia del tumore e potenziare l'effetto della chemioterapia
Dal melanoma al seno. Da studiare il fenomeno della resistenza in certi pazienti
Ricercatori di IEO e dell’Università degli Studi di Milano scoprono come farmaci già in uso possono essere potenzialmente efficaci contro tumori con una diffusa anomalia genetica
I nuovi dati dello studio MARIPOSA, presentati alla World Conference on Lung Cancer 2024, hanno confermato una superiorità clinica a lungo termine della terapia amivantamab più lazertinib rispetto alla monoterapia con osimertinib
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