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A ogni tumore la sua cura, arriva il Manifesto Oncologia Precisione

Oncologia Redazione DottNet | 13/07/2016 18:25

Più dialogo col paziente e un network tra centri, no falsealle speranze

Ogni tumore si sviluppa e progredisce diversamente per ogni paziente. E molti pazienti rispondono a determinati farmaci ma non ad altri. Il futuro dell'oncologia va verso una sempre maggiore precisione, ma questo significa anche maggiore necessità di coinvolgere il malato nella gestione di cure sempre più complesse. A mettere a fuoco 10 sfide in materia per i prossimi 10 anni è il Manifesto per l'Oncologia di Precisione, presentato a Roma. Vera e propria rivoluzione nel modo di pensare il cancro, l'oncologia di precisione non parla 'del' tumore ma 'dei' tumori.

"Grazie all'indagine genetica si è visto che il 40% delle neoplasie al colon, il 20% di quelle al seno, il 10% di quelle al polmone - sottolinea Carlo Barone, dell'Associazione Oncologia Medica (Aiom) - rispondono a farmaci specifici, orientati sulla determinata mutazione genetica che ne è all'origine". Questo "implica migliori risultati e aiuta ad evitare cure inutili".

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Bisogna però stare attenti, sottolinea Gilberto Corbellini, ordinario di Storia della medicina dell'Università Sapienza di Roma, "a non dare false speranze", perché "se si danno informazioni fraintendibili che alzano le aspettative aumenta il rischio di delusione". No quindi, è un altro dei punti del Manifesto, "alla falsa speranza del miracolo", sì "a una comunicazione chiara".

Tra le sfide, inoltre, ritagliare la cura sulle esigenze del malato. "L'individualizzazione dei trattamenti - spiega Marco Marzano, ordinario di Sociologia della comunicazione all'Università di Bergamo - deve andare di pari passo con l'individualizzazione del rapporto tra medico e paziente. Il rischio infatti è che, ad un aumento della complessità delle terapie aumenti l'esclusione del malato dalla gestione delle cure". Infine, vista la complessità delle tecnologie utilizzate, tra le sfide, quella di investire in network che consentano il convergere dei saperi e si traducano nella possibilità di poter "offrire a ogni paziente una diagnosi ad hoc"

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