Ma per il premier la campagna è inguardabile. Il ministro: Io penso ai contenuti
Tra un mare di polemiche, contro-manifestazioni e messaggi ironici sui social, il primo Fertility Day - per informare i cittadini sui problemi di salute legati all'infertilità - si è svolto ieri in 4 città italiane. Un fuoco di fila da cui il ministro della Salute Beatrice Lorenzin si è difesa parlando di contenuti scientifici ma anche di ''strumentalizzazioni'', sottolineando come ''siano in tanti a volere il mio posto''. Un messaggio che non e' passato inosservato al premier Matteo Renzi che ha escluso l'ipotesi di dimissioni del ministro ma ha definito la campagna ''inguardabile''.
No alle dimissioni, afferma Renzi alla trasmissione Otto e mezzo, ma ''il punto vero è che tecnicamente parlando la campagna è inguardabile dal punto di vista della comunicazione'' anche se Lorenzin ''ha posto un tema vero di mancata crescita demografica''.
Lorenzin, che ha già annunciato la rimozione del direttore generale per la comunicazione del ministero, Daniela Rodorigo, che ha curato la campagna, ammette l'errore: ''La campagna era proprio brutta ma io faccio il ministro e non il comunicatore''. Quanto all'ultima immagine accusata di 'razzismo', ''non è la foto che abbiamo visto noi. Penso ci sia stato un errore tecnico e di incapacità'', si difende. Detto questo, ha incalzato, ''nessuno aveva intenzioni razziste''. Da Lorenzin, però, anche una 'frecciata' politica: ''Nel Fertility Day parliamo di salute, poi c'è l'aspetto politico e nella politica ci sono strumentalizzazioni, e mi sa che c'è un sacco di gente che aspira a fare il ministro della Salute: va benissimo, ma io intanto mi occupo di cose vere''.
Ed i fatti, le ''cose vere'', stigmatizza il ministro, sono che oggi in Italia ''ci sono 700mila coppie che non riescono ad avere un figlio, che i giovani sono pericolosamente disinformati su tali temi e che le malattie sessualmente trasmesse, che mettono a rischio anche la fertilità, stanno aumentando in modo allarmante''. Sono questi, ha chiarito, ''i problemi veri che è necessario affrontare oggi''. Bando alle polemiche, dunque, ed un richiamo all'importanza del tema. Ma in tanti, ieri, non la pensavano così: a Roma si è tenuta la protesta del Fertility Fake, partita sul web e che ha visto l'adesione di organizzazioni come Cgil e Arci, con la richiesta di dimissioni del ministro.
Una protesta è stata promossa da centri sociali a Padova ed a Bologna striscioni dai contenuti ironici sono stati affissi su alcune delle porte medioevali. Critiche arrivano da Lega nord, Fratelli d'Italia, Pd, Sinistra Italiana ed M5S, e Roberto Saviano in un lunghissimo post su Facebook chiede le dimissioni di Lorenzin. A tutti il ministro risponde così: ''Prima si seguano i lavori che sui problemi di salute legati all'infertilità, e poi si discute ed io sono aperta a confronto''. Intanto la campagna, annuncia, continuerà sul sito web dedicato e l'obiettivo è informare a 360 gradi
Ma come è stata scelta l'agenzia pubblicitaria Mediaticamente quella che ha sviluppato la prima campagna inesorabilmente bocciata? Tramite un regolare bando pubblico, presente sul sito del Ministero, ma con alcune incongruità, come fa notare Selvaggia Lucarelli de Il Fatto. Vediamo: il bando – del valore di 113mila euro - per la campagna sulla fertilità che partirà nel settembre 2016 viene indetto il 18 dicembre 2015 e si chiude il 28 dicembre 2015 nel pieno delle festività natalizie.
Un arco di tempo che di fatto ha complicato le cose alle altre agenzie in vena di partecipare avendo solo 10 giorni di tempo per preparare un programma. Scrive ancora Lucarelli, l'agenzia Mediaticamente nel 2011 ha realizzato per il Ministero della salute "Edicola salute", un'app scaricabile solo su ipad tramite cui il ministero della salute comunica direttamente col cittadino. Data dell'ultimo aggiornamento: aprile 2016. Nel 2015 Mediaticamente riceve un altro incarico dal Ministero della salute per 35mila euro. E non è tutto: sempre senza comunicazioni di bando, il Ministero ha stanziato altri 38.500 euro a Ancicomunicare per la campagna Fertilityday. La seconda campagna è stata invece realizzata internamente. E anch'essa ha avuto l'approvazione da parte dei vertici del ministero.
Intanto non si arresta, anzi continua a scatenarsi, l'ironia sul Fertility Day sul web, che rimane tra gli argomenti di tendenza, quelli di cui si discute di più. Con hashtag ironici come #tipresentoumamicoday, per sottolineare come "per avere figli bisogna essere in due". Oppure decisamente più espliciti come #daccidentro, o ancora #beatricestaiserena. E ancora parodie che ritraggono il ministro della Salute Lorenzin in diversi contesti, vignette, e gif, cioè le immagini in movimento. "Sarei curioso di vedere la revisione della terza campagna del #fertilityday" commenta un utente, "chi insulterà stavolta i disabili?".
Mentre un'altra utente 'gioca'con le parole coinvolgendo anche un altro tema delicato, quello dell'aborto, e scrivendo "'sto #fertilityday me sa che è n'aborto". E c'è chi utilizza le immagini del ministro Lorenzin in contesti e scenari vari: una volta come protagonista dell'opuscolo poi ritirato, ironizzando sulle capacità di comunicazione, un'altra in assetto da militare nazista, facendo invece leva su un presunto messaggio razzista rilevato nella seconda versione della campagna. Gli utenti di Twitter utilizzano anche le immagini di Keith Richards e Mick Jagger dei Rolling Stones, ricordando che hanno avuto diversi figli pur essendo considerati dei 'bad boys', 'cattive compagnie' da non frequentare insomma.
In una vignetta i protagonisti sono anche anche proprio quelli dell'opuscolo ritirato ieri, che si stupiscono di essere finiti nella campagna ministeriale. "Il ministero della Salute? Che sballo" commenta uno dei ragazzi che era stato collegato alle 'cattive compagnie', tra quelli di colore e con i 'rasta', mentre fuma. L'ironia corre su Facebook ma sopratutto su Twitter dove un'utente conclude 'sconsolata' "Anche questo #fertilityday saro' fertile la prossima volta".
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