Tre molecole diverse in un unico erogatore: sul mercato entro 12-18 mesi
La Broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco) è una grave malattia respiratoria che colpisce 65 milioni di persone nel mondo. E il dato è in crescita: l'Oms stima che nel 2030 sarà la terza principale causa di morte dopo ictus e infarti. Per curarla esistono diversi farmaci, ma ciascuno di questi agisce solo su un particolare fattore della malattia, e non può trattarla in modo completo. Da poco però è stato realizzato un nuovo farmaco che, in un unico erogatore, combina l'efficacia di 3 molecole diverse: e questo consente al paziente di gestire al meglio la patologia, riducendone gli effetti e migliorando la qualità di vita.
Il nuovo farmaco è stato realizzato da Chiesi Farmaceutici: l'azienda ha appena chiesto all'Agenzia europea del Farmaco l'autorizzazione per l'immissione in commercio, e si stima che possa raggiungere i pazienti europei entro i prossimi 12-18 mesi.
La Bpco è una malattia in cui c'è una contrazione eccessiva dei muscoli dei bronchi insieme a un'infiammazione cronica; questo rende sempre più difficile respirare al paziente, che sviluppa anche tosse persistente, eccesso di produzione di muco e sensazione di oppressione al petto. I farmaci usati abitualmente per trattare la Bpco sono tre: il Laba, che permette di rilasciare i bronchi; il Lama, che riduce la contrazione dei muscoli bronchiali e la secrezione di muco; e l'Ics, che spegne l'infiammazione cronica. Il problema è che, da solo, ciascun farmaco non è sufficiente a curare tutti gli aspetti della malattia.
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