Secondo lo studio, i fumatori adulti che passano completamente a questo tipo di dispositivi in due studi clinici della durata di 3 mesi, hanno ridotto la loro esposizione a 15 costituenti dannosi
Le 'sigarette che non bruciano' riducono in media del 90-95% le sostanze dannose o potenzialmente dannose rispetto al fumo della sigaretta tradizionale. Lo ha affermato Manuel Peitsch, Chief Scientific Officer di Philip Morris International, che ha presentato a Roma al simposio 'Harm Reduction' i risultati di diversi studi già pubblicati su riviste scientifiche. "Per poter apportare benefici alla salute pubblica - ha spiegato Peitsch - i prodotti innovativi devono presentare un profilo di rischio significativamente ridotto e devono essere riconosciuti dai fumatori adulti come valide alternative alle sigarette sia dal punto di vista di rilascio di nicotina che di rituale e di gusto".
Ricerca, innovazione e riduzione del danno: questi i temi trattati nel corso del primo simposio organizzato da Philip Morris Italia, una affiliata di Philip Morris International Inc, ("PMI") dal titolo: "Harm Reduction: The Scientific Commitment of Philip Morris International Towards Reduced Risk Products" al quale hanno partecipato rappresentanti del mondo medico-scientifico impegnati per ridurre l’impatto delle malattie correlate al fumo.
Scopo del convegno, favorire una discussione aperta tra gli esperti su come le alternative alle sigarette per i fumatori adulti che non intendono smettere di fumare possano giocare un ruolo sulla riduzione del danno, sull’impegno per incoraggiare i fumatori a passare a tali prodotti e su come dissuadere i non fumatori dall’iniziare a fumare.
PMI sta conducendo un esteso programma di ricerca per verificare il profilo di rischio delle sue alternative alle sigarette senza combustione. Tale ricerca è ispirate alle ben note procedure impiegate nel settore farmaceutico per lo sviluppo di nuovi farmaci, ed è conforme alle linee guida fornite dalla Food and Drug Administration (FDA) statunitense per la validazione di Prodotti del Tabacco a Rischio Modificato (MRTPs).
Include studi di laboratorio e clinici sui fumatori adulti, e ricerche per capire i potenziali benefici del prodotto per la salute pubblica, incluse quelle sulla percezione da parte dei fumatori del rischio del prodotto e sulle modalità con cui lo utilizzano nella vita quotidiana. Gli studi proseguono anche ora che il prodotto è immesso sul mercato.
La ricerca scientifica di Philip Morris International (PMI) su uno dei suoi prodotti a tabacco riscaldato iQOS1 è molto promettente e punta nella direzione della riduzione del rischio.
1Platform 1 è attualmente commercializzata da PMI in numerosi paesi (tra cui Giappone, Italia e Svizzera) come sistema elettronico di riscaldamento del tabacco, con il nome di iQOS.
I risultati principali ad oggi mostrano quanto segue:
- Il vapore generato da iQOS riduce in media del 90-95% le sostanze dannose o potenzialmente dannose (Harmful and potentially Harmful Constituents - HPHCs) rispetto al fumo della sigaretta di riferimento utilizzata per scopi di ricerca scientifica.
- Dalle misurazioni dei modelli di laboratorio, il vapore generato da iQOS è significativamente meno tossico del fumo di sigaretta.
- I fumatori adulti che passano completamente a iQOS in due studi clinici della durata di 3 mesi, hanno ridotto la loro esposizione a 15 costituenti dannosi. I livelli di esposizione ridotta si avvicinano a quelli osservati nelle persone che hanno smesso di fumare per lo stesso periodo di studio.
- L’utilizzo di iQOS non influenza in maniera negativa la qualità dell’aria in ambienti chiusi e iQOS non è una fonte di fumo passivo.
PMI regolarmente presenta la sua ricerca e le metodologie in conferenze e le pubblica su un sito dedicato, PMIScience.com, e sulle oltre 170 pubblicazioni peer-reviewed dal 2010.
"Di concerto con numerosi esperti in materia di sanità, siamo convinti che prodotti innovativi sostenuti da solide evidenze scientifiche possano svolgere un ruolo importante nel ridurre i danni provocati dal fumo. Condividendo le nostre metodologie e i nostri risultati scientifici abbiamo l’opportunità di ricevere feedback dalla comunità scientifica e una valutazione indipendente dei nostri studi. Questo ci condurrà gradualmente a una comprensione più profonda di come questi prodotti contribuiranno alla riduzione del danno", ha concluso il Dottor Peitsch.
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