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Da Chiesi un farmaco contro il rigetto post trapianto del rene

Nefrologia Redazione DottNet | 12/12/2016 15:51

Il medicinale è valido anche per il fegato

Arriva in Italia un nuovo farmaco immunosoppressivo contro il rigetto post-trapianto di rene e fegato. Già utilizzato in Europa e prodotto da Chiesi Farmaceutici, è a base di tacrolimus monoidrato, inibitore della calcineurina. Il farmaco sottoforma di compresse da assumere per via orale una volta al giorno utilizza una particolare tecnologia (MeltDose), che aumenta la biodisponibilità del principio attivo assicurando un rilascio continuo nell'arco delle 24 ore.

Solo nel 2015 in Italia sono stati eseguiti 1.877 trapianti di rene e 1.067 di fegato. Dopo il trapianto, però, il sistema immunitario del paziente riconosce la diversità dell'organo trapiantato e può reagire attaccandolo (rigetto), compromettendone così la funzionalità, con conseguenze a volte gravi. Mantenere un livello adeguato di immunosoppressione è quindi fondamentale per prevenire il rigetto. "Tacrolimus monoidrato, con tecnologia MeltDose, è un farmaco efficace, ben tollerato e comodo da assumere. Questa caratteristica va a beneficio del paziente trapiantato, sia a livello clinico sia di gestione della terapia, poiché aiuta a favorirne l'aderenza", dichiara Marco Zibellini, direttore Medico di Chiesi Farmaceutici.

La novità della terapia consiste però nella sua formulazione che impiega una tecnologia di delivery del principio attivo altamente innovativa. "E' infatti in grado di ridurre le dimensioni delle particelle di tacrolimus, consentendo così un assorbimento ottimale del principio attivo, ossia una minore variabilità nell'assorbimento rispetto alle altre terapie ad oggi disponibili", afferma Franco Citterio, direttore dell'Unità trapianti di rene del Policlinico Gemelli di Roma. "La mono-somministrazione giornaliera per via orale - conclude - facilita inoltre la gestione della terapia. Un vantaggio non indifferente se si pensa che la terapia antirigetto è 'per tutta la vita'".

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