In presenza di ''azioni penali per fatture false, accreditamenti falsi, con danno enorme per il bilancio sanitario regionale, non si vede come l'Amministrazione avrebbe potuto mantenere in vita i rapporti di accreditamento''.
E' una delle motivazioni per le quali Il Tar del Lazio ha respinto il ricorso proposto da Ikt, Fk Terapia e Società delle Province per contestare le delibere con le quali nel 2006 la giunta regionale del Lazio ha sospeso e poi revocato i loro rapporti di accreditamento dopo l'inchiesta della procura di Roma sulle maxitruffe nella Sanità del Lazio. Si tratta di società con in comune (almeno all'epoca di presentazione del ricorso) amministratore e soci coinvolti, a vario titolo, nelle vicende giudiziarie che hanno avuto come protagonista Anna Giuseppina Iannuzzi (nota come 'Lady Asl'). Secondo la ricostruzione accusatoria ''una colossale e complessa vicenda delittuosa - scrive il Tar nella sentenza - di corruzioni e sottrazione di denaro e risorse pubbliche destinate al finanziamento del servizio sanitario, con somme indebitamente erogate per milioni di euro, false convenzioni e fatturazioni, illeciti di vario genere attuati in concorso con funzionari pubblici corrotti ed infedeli''.
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
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Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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