Lo studio misura l'offerta sanitaria dal punto di vista del paziente
La percezione del sistema sanitario italiano migliora costantemente dal 2012, ma nell'indice stilato ogni anno dall'organizzazione svedese Health Consumer Powerhouse (Hcp) l'Italia si piazza ancora nella parte medio-bassa della classifica: 22/a su 35 Paesi europei presi in analisi. In cima alla classifica dell'indice ci sono Olanda, Svizzera e Norvegia. Ultima nel ranking la Romania.
Complessivamente l'Europa appare in generale miglioramento, anche se resta ancora importante il divario tra i Paesi più performanti (Europa del Nord e Svizzera) e quelli dell'Est e del Sud. Lo studio cerca di misurare la performance dell'offerta sanitaria dal punto di vista del paziente. Per farlo, prende in esame una serie di 48 parametri che vanno dalla legislazione sui diritti del paziente all'accesso alle informazioni, dai tempi di attesa per i trattamenti al range di servizi offerti, dalla mortalità per alcune malattie all'incidenza di alcune infezioni. In Italia, emerge dallo studio, accanto a servizi medici di eccellenza che si possono trovare in molti luoghi, si registra "un'ampia variabilità regionale". In particolare, l'indice misura una distanza tra l'offerta del Nord Italia e Roma e quella del Sud. Tra gli indicatori nei quali il sistema italiano registra una performance negativa ci sono i tempi di attesa per il trattamento dei tumori e la sopravvivenza per questa malattia, le morti per patologie cardiovascolari, le infezioni antibiotico-resistenti.
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