Il giro di vite sul fumo spegne le sigarette in Francia. Da quando gli affollati bistrot e caffè hanno messo al bando le 'bionde' - misura varata un anno fa - i francesi hanno ridotto i consumi, portandoli ai minimi storici come mostra, numeri alla mano, una ricerca della British American Tobacco (Bat).
Secondo Bat, a tenere lontani dal vizio i francesi non solo il divieto di fumo nei bar e nei locali pubblici, ma anche i prezzi alti, che avrebbero incoraggiato i cittadini d'Oltralpe a spegnere la 'cicca'. Lo scorso anno nel Paese sono state vendute 54,4 miliardi di sigarette, in calo del 2,3% dal 2007. Nel 1998, anno d'oro per le 'bionde', in Francia furono vendute quasi 85 miliardi di sigarette. Il prezzo del pacchetto, tassato pesantemente col passare delle stagioni, è aumentato vorticosamente negli ultimi anni. La dice lunga il fatto che il prezzo medio di un pacchetto si attestava a 5,30 euro lo scorso anno, contro i 2,96 euro di un decennio fa. Ma a falsare i risultati del Bat, smorzando i toni della buona notizia, potrebbe contribuire la propensione di alcuni francesi ad acquistare le sigarette all'estero proprio per aggirare i prezzi alti.
Esame analizza 32 proteine ed è in grado di predire chi ha più probabilità di aver bisogno di cure o di morire per queste patologie
Lo rivela un ampio studio presentato al Congresso della European Respiratory Society (ERS) a Vienna da Anne Vejen Hansen dell'Ospedale Universitario di Copenaghen
I pazienti che hanno ricevuto un trattamento diretto dallo pneumologo hanno avuto un minore utilizzo successivo dell'assistenza sanitaria per malattie respiratorie rispetto a quelli che hanno ricevuto cure abituali
Lo ha accertato uno studio internazionale in collaborazione fra l'Università francese Paris-Saclay, e quelle di Padova, Napoli Federico II e altri atenei stranieri
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