Esperti, senza glutine solo se si è malati. Dal 13 maggio parte la Settimana della celiachia
Celiaci, ma solo 'per moda'. Sono 6 milioni gli italiani che si considerano affetti da tale patologia seguendo, in realtà, dei falsi miti e sprecando ogni anno 105 milioni di euro per l'acquisto di cibi senza glutine a loro non necessari. L'allerta arriva dagli esperti, a pochi giorni dalla terza edizione della Settimana nazionale della celiachia che si svolgerà dal 13 al 21 maggio, proprio per sensibilizzare e far conoscere i veri rischi di questa malattia. Il mercato del 'no-glutine' è in ascesa, con una crescita di fatturato e proseliti spinti anche dalle celebrità del mondo dello spettacolo.
Da Gwyneth Paltrow a Victoria Beckham e Lady Gaga, con milioni di follower sui social, sono infatti tante le star accomunate dal pallino del gluten-free. Non sono celiache ma non portano in tavola nulla che contenga glutine, convinte di guadagnare così in salute e restare in forma.
"Nessuna ricerca - spiega Giuseppe Di Fabio (nella foto), presidente AIC - ha finora dimostrato qualsivoglia effetto benefico per i non celiaci nell'alimentarsi senza glutine, anzi. Gli studi scientifici stanno ampiamente dimostrando che in chi non è celiaco l'esclusione del glutine è inutile". Come evidenziano dati appena pubblicati dal British Medical Journal, aggiunge Marco Silano, direttore del Dipartimento Nutrizione dell'Istituto Superiore di Sanità, "uno studio che ha seguito oltre 110.000 uomini e donne per 26 anni ha inoltre dimostrato che nei non celiaci l'esclusione del glutine non riduce il rischio cardiovascolare, come alcuni sostenevano". La dieta senza glutine è invece essenziale per i pazienti celiaci: in Italia si stimano circa 600.000 casi, pari all'1% della popolazione, ma i diagnosticati ad oggi sono appena 190.000.
Il Servizio Sanitario Nazionale eroga ai pazienti celiaci i prodotti dietetici senza glutine fino a un tetto massimo di 90 euro/mese per paziente: "I celiaci hanno faticosamente conquistato diritti e tutele che però - avverte l'Aic - rischiano di essere messi in discussione dal diffondersi della moda del senza glutine tra i non celiaci, che banalizza la malattia". I veri celiaci, invece, hanno spesso difficoltà anche nel mangiare fuori casa. Un aiuto arriva dal progetto 'Alimentazione Fuori Casa' di AIC: sono più di 4.000 i ristoranti, pizzerie, alberghi, gelaterie e laboratori che, in tutta Italia, hanno seguito un percorso di formazione da parte di AIC sulla celiachia. L'elenco completo è consultabile sul sito www.celiachia.it.
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