Crollo degli accessi nei centri specialistici
Arriva l'estate e la psoriasi tende a 'placarsi' grazie al sole, ma il problema resta, più grave che mai. Sui quasi tre milioni di malati in Italia, una gran parte è costretta per tutto il resto dell'anno ad una estenuante ricerca di una terapia efficace, che si trasforma in un pellegrinaggio continuo tra medici di famiglia e dermatologi territoriali. Una ricerca che non passa mai per i centri di riferimento (ex Psocare), con il risultato di una delusione che tocca l'84% dei casi e un abbandono delle cure che arriva al 90% e la grave conseguenza che l'80% dei malati viene colpito anche da depressione.
A scattare questa impietosa fotografia, basata su 5278 schede compilate dai pazienti e 2560 dai medici specialisti, è stata l'ADIPSO, l'Associazione per la Difesa degli Psoriasici, che ha presentato i risultati della propria indagine durante un convegno che si è concluso sabato a Roma.
"Un dato che fa molto riflettere - ha affermato la prof.ssa Ornella De Pità, dermatologa dell'ospedale Cristo Re di Roma - è che delle persone visitate o intervistate all'Open Day solo 102 erano state trattate da un centro di riferimento. Forse anche per questo hanno manifestato una forte delusione per le terapie ricevute. Inoltre la ricerca ha messo in luce una forte richiesta dei farmaci biotecnologici da parte dei pazienti, nonostante ci siano molte alternative prima di arrivare a questa risorsa". Il problema dell'abbandono della terapia, ha spiegato il prof. Nicola Balato, che dirige la dermatologia del Policlinico Federico II di Napoli, si risolve con una migliore comunicazione. "Il problema è di comunicazione. Dobbiamo impostare un percorso di istruzione del paziente per fare in modo che segua il più possibile le terapie che proponiamo, anche spiegandogli che magari la prima può non funzionare ma che in quel caso ci sono delle altre 'armi' che si possono usare".
Una caratteristica dei pazienti emersa dalle schede è la presenza frequente di comorbidità, con le principali che sono risultate l'obesità (il 26% di chi aveva una malattia associata alla psoriasi) e la depressione (23%), oltre che il diabete (13%). "Questo è un problema per chi prende in carico il paziente - ha sottolineato il prof. Gianfranco Altomare, direttore del dipartimento di dermatologia dell'Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano - perché queste patologie fanno in modo che il paziente non possa usare certi farmaci".
Lo evidenza un sondaggio proposto dall'Associazione Psoriasici Italiani Amici della Fondazione Corazza (Apiafco) alla sua rete di associati su tutto il territorio italiano
Lo evidenza un sondaggio proposto dall'Associazione Psoriasici Italiani Amici della Fondazione Corazza (Apiafco) alla sua rete di associati su tutto il territorio italiano
Un approccio multidisciplinare: costante collaborazione tra dermatologi, medici di medicina generale, reumatologi, psicologi e altri specialisti coinvolti
La campagna promossa da Johnson & Johnson in partnership con APIAFCO – Associazione Psoriasici Italiani Amici della Fondazione Corazza ha l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione sulla psoriasi e offrire screening gratuiti
Negli adolescenti la dermatite atopica è associata a un notevole carico psicologico: maggiore vulnerabilità, rabbia, ansia e insicurezza
La campagna promossa da Johnson & Johnson in partnership con APIAFCO – Associazione Psoriasici Italiani Amici della Fondazione Corazza ha l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione sulla psoriasi e offrire screening gratuiti
Lo indica lo studio pubblicato sulla rivista Jama Dermatology e condotto presso l'Università di San Francisco su due ampi campioni di individui
L’assunzione del principio attivo Baricitinib, il primo approvato nel 2022 per i pazienti adulti con alopecia areata grave si è dimostrata ancora più efficace sui pazienti curati nella vita reale rispetto a quelli trattati negli studi registrativi
dottnet.title.comments