Lo evidenza un sondaggio proposto dall'Associazione Psoriasici Italiani Amici della Fondazione Corazza (Apiafco) alla sua rete di associati su tutto il territorio italiano
Cosa significa avere la psoriasi? Risposta (purtroppo) semplice: far fatica a guardarsi allo specchio, ad accettarsi, a programmare viaggi e vacanze e ad avere una vita intima spensierata. E c'è di più: per la persona che vive con la psoriasi, questa condizione è percepita come un ostacolo insuperabile per la propria realizzazione personale: lo evidenza un sondaggio proposto dall'Associazione Psoriasici Italiani Amici della Fondazione Corazza (Apiafco) - alla sua rete di associati su tutto il territorio italiano.
Il sondaggio Apiafco (11 domande sulla sfera del vissuto) è stato somministrato negli ultimi 60 giorni dall'Associazione ed ha raccolto 369 risposte provenienti da tutta Italia, con 63,3% di rispondenti di sesso femminile ed un età media di 36 anni (con una copertura generazionale che va dai 11 agli 87 anni).
Il dato rilevante emerso dal sondaggio è che la psoriasi non è mai vissuta come una "patologia leggera o ininfluente". La malattia infatti incide sulla quotidianità (su certi aspetti specifici o completamente) per il 90% delle persone, e questo genera una percezione della psoriasi come "un macigno" (34,4%) oppure come un pesante "compagno di viaggio" (29,3%).
Certamente la percezione di pesantezza nel convivere con la malattia è differenziata, anche in riferimento alla gravità della patologia. C'è un 26,5% di persone che ritiene la psoriasi un ostacolo superabile, che nei rapporti con la famiglia sia solo uno dei tanti fatti della vita (42,5%), mentre sul lavoro rappresenta un aspetto ininfluente (53%). Percentuali che indicano anche "leggerezza" nel convivere con questa patologia infiammatoria cutanea, cronica e recidivante che si manifesta in forme differenziate e che si esprime con aggressività molto diverse.
Ma c'è una costante: più si entra in una sfera di percezione di se e di rapporto intimo con gli altri, e più il "macigno psoriasi" emerge. Nella progettazione del futuro, ad esempio, la malattia è causa di preoccupazione (47,6%), motivo di ansia (15,2%), oppure obbliga ad avere un plus di attenzione che agli altri non è richiesta (24,5%). Nei progetti di viaggi e vacanze la psoriasi è motivo di timore e preoccupazione (37,7%), motivo di specifica attenzione (23,4%), oppure causa di fastidiosa complessità organizzativa (12,7%). Nello sport - e quindi nelle situazioni in cui è in qualche grado prevista l'esposizione della propria pelle - ci si sente in grave imbarazzo (22,8%), oppure proprio si è costretti a cambiare attività (13,5%), quando addirittura non ci si vede obbligati a interrompere lo sport preferito (21,7%).
Nella sfera delle amicizie chi ha la psoriasi vive una pesantissima insicurezza personale (26,5%) che genera il timore di nuovi incontri (18.6%). Questa insicurezza nell'ambito dell'intimità e della sessualità diventa causa di vergogna (23,1%), motivo di blocco psicologico (17.7%) ed anche causa di frustrazione e rinuncia (14.9%), a conferma di una relazione davvero problematica con sé stessi e con la rappresentazione del proprio corpo. Il tutto sempre tenendo conto che anche in questo ambito c'è una percentuale importante (43,1%) di persone che giudica la sua patologia come un aspetto sopportabile, visto che nei casi di psoriasi lieve è più agevole vivere con la malattia, a patto di gestirla con il controllo continuo di uno specialista.
"Il Sondaggio che abbiamo realizzato desiderava fotografare la qualità della vita del paziente con psoriasi- è il commento di Valeria Corazza, presidente dell'Associazione Psoriasici Italiani Amici della Fondazione Corazza- Il quadro che ne emerge è indicativo della quotidianità di tanti italiani che non vivono una vita leggera e spensierata, ma che ogni volta che si alzano, che vanno al lavoro, che stanno con gli amici, che incontrano nuove persone, che fanno sport o che allacciano nuove relazioni sentimentali, devono fare i conti con un fastidioso compagno di viaggio. Siamo fermamente convinti come Associazione che questa fotografia debba essere condivisa nel modo più vasto possibile, affinché tutte le Istituzioni e le agenzie sanitarie, educative e sociali, sappiano cosa significa vivere con la psoriasi e quale è il peso che questa malattia scarica sulle spalle di circa due milioni di italiani. Persone che chiedono solo di non rimanere nascoste a vivere nella solitudine e nell'ansia la loro malattia. Persone che chiedono riconoscimento, attenzione, condivisione e terapie da parte del Ssn e della società intera".
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