Individuate nuove associazioni tra i livelli di vitamina D e il decorso clinico dei pazienti con ictus ischemico.
Uno studio recente condotto dal gruppo di ricerca di Alfieri e colleghi si è proposto di analizzare l’associazione tra il deficit di vitamina D e diverse condizioni sfavorevoli tra cui l’attacco ischemico, marcatori dell’infiammazione e il decorso a breve termine.
Sono stati così inclusi nello studio 168 pazienti con ictus ischemico acuto e 118 controlli. La scala Rankin modificata (mRS) è stata applicata all’inizio e dopo 3 mesi di follow-up mentre i campioni sanguigni sono stati prelevati entro 24 ore dall’inizio dell’indagine, al fine di determinare i livelli sierici di 25-idrossivitamina D e dei marker infiammatori. I partecipanti allo studio sono stati così classificati in base allo stato di vitamina D:
I risultati hanno mostrato che i pazienti con livelli bassi di vitamina D presentano valori più elevati dei marcatori infiammatori rispetto ai controlli.
Sono stati inoltre riscontrati livelli di proteina C reattiva più elevati (CRP) nei soggetti VDD rispetto a quelli VDS. Anche il decorso clinico sembra essere peggiore per i pazienti con bassi livelli di vitamina D e i valori della vitamina sono risultati negativamente correlati con mRS dopo 3 mesi di follow-up.
L’identificazione di nuove associazioni tra VDD e alti livelli di CRP e tra i livelli sierici di vitamina D ed una peggiore prognosi a breve termine, nei pazienti con attacco ischemico, suggeriscono un importante ruolo della vitamina D nella risposta infiammatoria e nella fisiopatologia dell’evento ischemico.
Fonte:
Alfieri DF et al. Vitamin D deficiency is associated with acute ischemic stroke, C-reactive protein, and short-term outcome. Metab Brain Dis (2017) 32: 493.
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