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Alzheimer: fino al 50% delle diagnosi potrebbe essere sbagliato

Neurologia Redazione DottNet | 24/07/2017 13:01

Secondo uno studio americano molti pazienti non hanno accumuli tipici di proteine

 Una percentuale significativa di pazienti che hanno ricevuto una diagnosi di Alzheimer potrebbe in realtà non avere la malattia. Lo affermano i primi dati di uno studio della University of California di San Francisco, secondo cui dal 30 al 50% dei soggetti studiati non aveva gli accumuli di proteine nel cervello tipici della malattia.    Lo studio ha analizzato il cervello di 4mila persone, tutte con una diagnosi di demenza o di lieve declino cognitivo e tutti in cura con i farmaci contro l'Alzheimer, con una tomografia ad emissione di positroni (Pet), un esame che permette di avere una mappa in 3D dei tessuti.

Solo il 54,3% dei soggetti con lieve declino e il 70,5% di quelli con demenza presentava le placche amiloidi, considerate il principale sintomo dell'Alzheimer e obiettivo dei farmaci. "Se qualcuno ha una sospetta diagnosi di Alzheimer dovrebbe prendere un farmaco apposito - spiega James Hendrix, uno degli autori, al Washington Post -. Ma che succede se non hanno le placche nel cervello? In quel caso il medico dovrebbe togliere i farmaci e cercare altre strade".

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fonte: ansa

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Il documento è stato elaborato da Simone Salemme, neurologo e consulente dell’Istituto Superiore di Sanità, e da Davide Mangani, ricercatore immunologo dell’Istituto di Ricerca in Biomedicina di Bellinzona

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