Secondo uno studio americano molti pazienti non hanno accumuli tipici di proteine
Una percentuale significativa di pazienti che hanno ricevuto una diagnosi di Alzheimer potrebbe in realtà non avere la malattia. Lo affermano i primi dati di uno studio della University of California di San Francisco, secondo cui dal 30 al 50% dei soggetti studiati non aveva gli accumuli di proteine nel cervello tipici della malattia. Lo studio ha analizzato il cervello di 4mila persone, tutte con una diagnosi di demenza o di lieve declino cognitivo e tutti in cura con i farmaci contro l'Alzheimer, con una tomografia ad emissione di positroni (Pet), un esame che permette di avere una mappa in 3D dei tessuti.
fonte: ansa
Lo studio, coordinato da Sapienza Università di Roma e publicato sulla rivista Alzheimer's & Dementia, svela un dialogo tra due meccanismi della regolazione genica aprendo la strada alla possibilità
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Il documento è stato elaborato da Simone Salemme, neurologo e consulente dell’Istituto Superiore di Sanità, e da Davide Mangani, ricercatore immunologo dell’Istituto di Ricerca in Biomedicina di Bellinzona
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Perdita di autonomia, stigma sociale e peso economico i principali timori
Il lavoro, che accoglie le prime evidenze dello studio Nemesis è stato pubblicato su Nature Communications e illustra la generazione e i meccanismi neuronali delle alterazioni, suggerendo nuove vie di riabilitazione
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