Se i compensi dichiarati sono inferiori a quelli previsti dal proprio studio di settore, per adeguarsi occorre pagare una maggiorazione del 3 per cento. È quanto prevede la circolare 44/E del 29 maggio 2008 dell’agenzia delle Entrate. La precisazione interessa tutti i medici che svolgono la libera professione ricordando che sono ritenuti tali ai fini fiscali anche tutti i medici di base, gli studi medici specialistici e poliambulatori, i laboratori radiografici, i centri di radioterapia, gli studi di omeopatia e di agopuntura, i centri di medicina estetica. L’anno scorso, con la circolare 41/2007, l’agenzia delle Entrate aveva chiarito che, per il periodo d’imposta 2006, in caso di adeguamento in dichiarazione, la maggiorazione del 3% non trovava applicazione se il valore di riferimento era pari al ricavo o compenso minimo stimato da Gerico, tenendo conto degli indicatori di normalità economica. La precisazione scaturiva dalla considerazione che gli indicatori di normalità avevano introdotto un’importante novità nella stima dei ricavi e compensi di tutti gli studi applicabili per il periodo d’imposta 2006 e, quindi, tale intervento era stato assimilato a un “nuovo studio” evoluto.
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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