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Tumori: rapporto UE, bisogna raddoppiare screening

Oncologia Redazione DottNet | 18/02/2009 12:32

Raddoppiare gli screening anti-cancro nei paesi dell'Unione europea. Questo l'invito ai singoli Stati contenuto nel nuovo rapporto della Commissione europea. "Nonostante molti progressi siano stati fatti - dice il documento - molto è ancora da fare". Nello specifico "solo 22 nazioni hanno in corso, o programmato, screening per il cancro della mammella".

Il numero scende a "15 per il tumore della cervice uterina" e ancora più in basso a "12 per il cancro del colon-retto". Benché in numeri assoluti gli screening avviati ogni anno nei confini della Ue siano "considerevoli", non costituiscono che "meno della metà di quanti sono reputati necessari secondo le raccomandazioni rivolte ai cittadini, cioè 125 milioni di esami all'anno". Attualmente, rileva la Ue, "i tumori rappresentano la seconda causa di morte per gli europei.

Da soli, il cancro al seno, all'utero e al colon-retto costituiscono il 32% dei decessi per neoplasie tra le donne, e l'11% tra gli uomini. Con una popolazione in rapido invecchiamento le aspettative sono di un aumento ulteriore di queste percentuali se non sarà fatto qualcosa di decisivo". Per questa ragione, e contestualmente alla pubblicazione del rapporto, l'Europa sottoscrive e rinnova un impegno già assunto con il primo documento Ue sulla realtà della prevenzione tumorale europea, nel 2003.

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Per implementare il volume degli screening, la Ue suggerisce a ciascun Stato membro di "continuare a potenziare i programmi di screening con la collaborazione di organizzazioni scientifiche e professionali". Analoghi sforzi vanno indirizzati per "migliorare la qualità degli esami, la loro efficacia e il rapporto costi-benefici". L'anno in corso potrebbe essere quello del salto di qualità, stando alle intenzioni della Ue, perché la Commissione intende creare nel 2009 un network tra Paesi per una più efficace azione contro il cancro, coinvolgendo i principali soggetti impegnati nella lotta ai tumori.

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