Intervista con il presidente della Sir: la reumatologia è prima nella ricerca in Italia
Si è appena celebrata la giornata mondiale delle malattie reumatiche: obiettivi dell'evento aumentare il livello di conoscenza e consapevolezza dei cittadini sui 150 disturbi reumatici che minano seriamente la qualità di vita e la salute di oltre 5 milioni di italiani. E insegnare ai pazienti l'importanza di segnalare tempestivamente i sintomi delle patologie al proprio medico in modo da riuscire a trattarle nei modi e nei tempi adeguati. "Il primo passo nella gestione di una patologia è imparare a riconoscerne i sintomi" sottolinea Mauro Galeazzi Presidente Nazionale della SIR che è intervenuto al convegno Le Malattie Reumatologiche e i 21 Sistemi Sanitari Regionali organizzato presso il Senato dalla Associazione Nazionale Persone con Malattie Reumatologiche e Rare (APMAR).
Professore, la Sir è anche assistenza ai malati sul territorio e non solo società scientifica. Come nasce quest’esigenza e soprattutto che risultati sta dando?
La Sir ha ormai 54 anni e nel suo statuto ha molte mission, tra cui i problemi dei malati sul territorio e la didattica. Siamo insomma impegnati a 360 gradi, come del resto le altre società scientifiche, coinvolgendo i medici di medicina generale, i professori universitari e i reumatologi sul territorio. E abbiamo anche un ottimo rapporto con le associazioni dei pazienti che potremmo definire come una nostra "creatura" perché nate in una sorta di sodalizio con noi. Oggi queste associazioni si sono molto evolute, anzi alcune ci danno del filo da torcere ma va bene così perché il nostro obiettivo è aiutare il paziente.
Lei sostiene che la sfida più grande è sopravvivere. Molti reparti stanno chiudendo o cambiando destinazione. Che cosa significa per gli ammalati?
Abbiamo un grosso problema in Italia: la progressiva sparizione delle strutture reumatologiche, soprattutto assistenziali di tipo ospedaliero. Si tratta di strutture complesse che all'improvviso diventano semplici. Anche a livello universitario, dove facciamo didattica, le cose si stanno complicando. E ciò ovviamente rappresenta un danno non indifferente per il paziente che si sente abbandonato.
La figura del reumatologo si sta imponendo sempre più grazie alla ricerca e ai nuovi farmaci: ecco, quali sono le ultime novità in termini di molecole innovative e di farmaci biotecnologici?
La ricerca nel campo della reumatologia è al top in Italia: gli indicatori confermano che il nostro settore è quello che sta producendo il maggior numero di lavori e pubblicazioni, prima di noi c'è solo l'astrofisica. E la ricerca è orientata sui meccanismi patogenetici che conducono verso nuovi farmaci idonei alle terapie innovative. E poi ci sono le cosiddette piccole molecole, farmaci appena usciti che possono essere somministrati per via orale ma con un meccanismo d'azione diverso dai biotecnologici.
E per le malattie rare?
I biotecnologici hanno trovato applicazione anche nel campo delle malattie rare: patologie che prima portavano alla morte, oggi possono essere agevolmente curate grazie a questi nuovi farmaci
S.C.
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