Nuove osservazioni emergono dalla review di Nielsen e colleghi.
Il polimorfismo genico può regolare l'interazione tra farmaco e bersaglio. Un esempio è fornito dal recettore β2-adrenergico (ADRB2), un importante regolatore del tono della muscolatura liscia delle vie aeree nella broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO). Varianti che alterano la funzione di ADRB2 potrebbero aumentare il rischio di malattia o ridurre la risposta ai farmaci agonisti adrenergici, endogeni e inalati. ADRB2, è accoppiato a proteine G e una volta attivato, induce un amento di cAMP intracellulare, con conseguente rilassamento della muscolatura liscia delle vie respiratorie.
Nello studio di Nielsen e colleghi è stata eseguita una revisione sistematica e tre meta-analisi per valutare se le tre varianti funzionali del gene ADRB2 (Thr164Ile, Arg16Gly e Gln27Glu) sono associate ad un elevato rischio di malattia o alla ridotta risposta terapeutica. I ricercatori hanno visionato i dati presenti in letteratura medica dal 1966 al 2017, trovando 16 studi pertinenti, comprendenti 85381 soggetti di studio.
Dalla meta-analisi non è emersa un'associazione significativa tra il genotipo di ADRB2 e un maggiore rischio di BPCO. Questa revisione sistematica ha rilevato che il rischio di BPCO e la risposta ai β2-agonisti inalati non sono associati ai genotipi di Thr164Ile, Arg16Gly e Gln27Glu. Tuttavia, i dati dei casi identificati di Thr164Ile non abbastanza numerosi, non permettono di escludere totalmente questa associazione. Dunquee sono necessari ulteriori studi su rari genotipi ADRB2, per chiarirne le implicazioni con la BPCO.
Fonti bibliografiche:
Nielsen AO, Jensen CS, Arredouani MS, Dahl R, Dahl M. Variants of the ADRB2 Gene in COPD: Systematic Review and Meta-Analyses of Disease Risk and Treatment Response. 2017 Aug;14(4):451-460. doi: 10.1080/15412555.2017.1320370. Epub 2017 May 16.
Esame analizza 32 proteine ed è in grado di predire chi ha più probabilità di aver bisogno di cure o di morire per queste patologie
Lo rivela un ampio studio presentato al Congresso della European Respiratory Society (ERS) a Vienna da Anne Vejen Hansen dell'Ospedale Universitario di Copenaghen
I pazienti che hanno ricevuto un trattamento diretto dallo pneumologo hanno avuto un minore utilizzo successivo dell'assistenza sanitaria per malattie respiratorie rispetto a quelli che hanno ricevuto cure abituali
Lo ha accertato uno studio internazionale in collaborazione fra l'Università francese Paris-Saclay, e quelle di Padova, Napoli Federico II e altri atenei stranieri
Esame analizza 32 proteine ed è in grado di predire chi ha più probabilità di aver bisogno di cure o di morire per queste patologie
Lo rivela un ampio studio presentato al Congresso della European Respiratory Society (ERS) a Vienna da Anne Vejen Hansen dell'Ospedale Universitario di Copenaghen
I pazienti che hanno ricevuto un trattamento diretto dallo pneumologo hanno avuto un minore utilizzo successivo dell'assistenza sanitaria per malattie respiratorie rispetto a quelli che hanno ricevuto cure abituali
Lo ha accertato uno studio internazionale in collaborazione fra l'Università francese Paris-Saclay, e quelle di Padova, Napoli Federico II e altri atenei stranieri
Commenti