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Cricelli (Simg): aumenta la richiesta di vaccino antinfluenzale

Medicina Generale Redazione DottNet | 05/01/2018 15:24

Nell'ultima settimana sono stati 673mila gli italiani a letto

Nell'ultima settimana sono 673mila gli italiani a letto per l'influenza, ma "il virus è sotto controllo, il sistema regge e quest'anno in tutto il territorio si è avuto un incremento della domanda e dell'offerta del vaccino". Ad affermarlo è il presidente della Società italiana di medicina generale (Simg), Claudio Cricelli.    Nell'ultima settimana di rilevazione, ricorda la Simg, sono stati 673mila gli italiani a letto colpiti dal virus, con un netto incremento del numero di diagnosi rispetto ai 7 giorni precedenti (438.800) in tutte le fasce di età.    Dall'inizio della sorveglianza (a metà ottobre), rileva Cricelli, "abbiamo registrato nel nostro Paese 2.168.500 casi di influenza. Sta continuando l'ascesa della curva epidemica e il livello di incidenza è superiore a quello osservato nella precedente stagione influenzale. La situazione è sotto controllo e il sistema assistenziale riesce ad assorbire i carichi di lavoro".

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  Il dato nuovo è che quest'anno "in tutto il territorio - afferma - si è avuto un incremento della domanda e dell'offerta del vaccino antinfluenzale, che fa ben sperare sui numeri positivi di copertura vaccinale non solo negli anziani ma anche nelle persone a rischio".    Il livello di incidenza del virus in Italia è pari a 11,11 casi per mille assistiti. Le regioni più colpite, dove è stata superata la soglia dei 13,50 casi ogni mille assistiti (considerata intensità molto alta), sono Basilicata (34,89), P.A. Trento (22,02), Calabria (21,57), Marche (16,87), Liguria (14,97) e Piemonte (14,48).    Insieme all'influenza "circolano regolarmente gli altri virus respiratori, pari ad altri 315 mila casi nell'ultima settimana - sottolinea inoltre Aurelio Sessa, responsabile Simg del settore -. Il carico assistenziale non è solo per i pronto soccorso, ma anche per i nostri ambulatori e per le tante visite domiciliari, che impegnano i medici di medicina generale, i pediatri di famiglia e i servizi di continuità assistenziale".    Vi è inoltre, conclude l'esperto, "un'importante co-circolazione tra virus A e virus B, pari al 50% di ciascuno".

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