Giovanissimi asmatici non più costretti a rinunciare a tuta e scarpe da ginnastica. A illustrare gli sport promossi e quelli bocciati in caso di asma e allergie sono gli
specialisti riuniti a Napoli per il Congresso 'Progressi in pneumologia' e organizzato dall'Aimar (Associazione scientifica interdisciplinare per lo studio delle malattie respiratorie).
"La corsa libera o il ciclismo sono poco indicati per un paziente asmatico
- ricordano gli specialisti - ma di contro il nuoto costituisce lo sport per eccellenza, sia per gli allergici che per gli asmatici, anche se non completamente esente dal rischio di asma. A parità di sforzo le vie respiratorie si chiudono di meno, riducendo il rischio di crisi".
Qualunque sia l'attività prescelta, per evitare crisi d'asma sono fondamentali "preparazione e riscaldamento adeguati". Va inoltre sottolineato che l'atleta può sopportare lo sforzo fisico solo se è in condizioni di reattività bronchiale normale: è importante dunque, per chi soffre d'asma o di rinite allergica, sottoporsi ad un trattamento di fondo della malattia in modo da ridurre la reattività e tollerare l'esercizio fisico.
Esame analizza 32 proteine ed è in grado di predire chi ha più probabilità di aver bisogno di cure o di morire per queste patologie
Lo rivela un ampio studio presentato al Congresso della European Respiratory Society (ERS) a Vienna da Anne Vejen Hansen dell'Ospedale Universitario di Copenaghen
I pazienti che hanno ricevuto un trattamento diretto dallo pneumologo hanno avuto un minore utilizzo successivo dell'assistenza sanitaria per malattie respiratorie rispetto a quelli che hanno ricevuto cure abituali
Lo ha accertato uno studio internazionale in collaborazione fra l'Università francese Paris-Saclay, e quelle di Padova, Napoli Federico II e altri atenei stranieri
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