Esperto, "si rende meno sul lavoro e socialmente"
Ansia e depressione 'bloccano' in qualche modo le attività quotidiane del 10-15% degli italiani che finiscono per rendere meno socialmente, nel lavoro e dal punto di vista delle relazioni personali. A evidenziarlo, in occasione della presentazione della settimana del cervello, è Federico Zanon, psicologo e psicoterapeuta, vicepresidente dell'Ente di previdenza degli psicologi (Enpap).
"Si tratta di due stati che nella normalità funzionano bene. L'ansia ci serve perché ci preserva dai pericoli e ci prepara ad agire, la depressione per fermarci quando abbiamo dei comportamenti inappropriati - spiega Zanon -.
"Sono temi diffusissimi - osserva Zanon - di cui in nel Regno Unito se n'è occupata la London School of Economics ed è stato impostato un programma di trattamento gratuito a tappeto che ha raggiunto un milione di persone, trattate negli stadi precoci con la psicoterapia". "In Italia - conclude - siamo largamente indietro sul piano culturale perché ansia e depressione non vengono concepiti tanto come disturbi o forme di disagio da cui si può guarire, quanto come cose di cui vergognarsi, da tenere nascoste. C'è una cronica disorganizzazione dei servizi pubblici ed e' tutta spesa che fuoriesce delle tasche dei cittadini".
fonte: enpap
Ettore: "Esistono sintomi specifici e riconoscibili che permettono una diagnosi più precisa, quali il disordine nella relazione madre-bambino, il disturbo da stress e i disturbi da ansia"
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Positivo anche l’impatto percepito sulla riduzione dello stress (83%), dell’ansia (79%), e sul miglioramento del tono dell’umore (78%).
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