Con la pandemia di Covid19 i casi di ansia e depressione sono aumentati del 25%. Nella Regione europea dell'Oms, le ripercussioni sono visibili soprattutto tra le fasce più vulnerabili
Una persona su sei in Europa convive con un disturbo di salute mentale. Eppure, una su tre tra coloro che ne soffrono non riceve il trattamento di cui avrebbe bisogno. Ancora più drammatico è il dato relativo alla psicosi: una persona su quattro che ne è affetta non ha accesso a cure né a un percorso assistenziale. È in questo contesto che si è tenuta a Parigi una conferenza organizzata dall'Organizzazione mondiale della Sanità Europa e dal ministero della Salute francese. L'incontro ha visto i rappresentanti di 31 Paesi sottoscrivere un impegno comune: rendere la salute mentale una componente strutturale di tutte le politiche pubbliche.
Ettore: "Esistono sintomi specifici e riconoscibili che permettono una diagnosi più precisa, quali il disordine nella relazione madre-bambino, il disturbo da stress e i disturbi da ansia"
La ricerca sfida il dogma, ma gli scienziati avvertono: "Isolamento resta problema benessere psicologico per anziani"
Positivo anche l’impatto percepito sulla riduzione dello stress (83%), dell’ansia (79%), e sul miglioramento del tono dell’umore (78%).
Attualmente non esiste una cura, quindi identificare e trattare i fattori che riducono il rischio, come la depressione, è un'importante priorità di salute pubblica
Medici e infermieri, su tutti, presentano un allarmante tasso di suicidio che corrisponde a 21 ogni 100mila abitanti, rispetto alla popolazione “normale”
"I bambini e le bambine che utilizzano strumenti tecnologici e interagiscono con gli schermi subiscono due danni: uno diretto, legato alla dipendenza e l'altro indiretto, perché l'interazione con gli schermi impedisce di vivere nella vita reale"
Rigon, "serve un tavolo nazionale per interventi di prevenzione"
Cambiato il loro modo di percepire il mondo e la società. Nuovi studi dimostrano modifiche anche a livello cerebrale
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