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Melanoma cutaneo metastatico, le cure innovative sono più efficaci

Oncologia Redazione DottNet | 10/04/2018 14:19

Pubblicata la più importante metanalisi mondiale

E' stata pubblicata la più importante metanalisi mondiale realizzata negli ultimi anni sulla terapia medica del melanoma cutaneo metastatico. L' articolo intitolato Systemic Treatments for Metastatic Cutaneous Melanoma, edito dalla rivista ufficiale della Cochrane Collaboration, è un poderoso lavoro firmato da Vanna Chiarion Sileni (responsabile struttura di Oncologia del melanoma e dell'esofago, Iov-Irccs), da Carlo Riccardo Rossi (direttore unità di Chirurgia oncologica, Iov-IRCCS), da Simone Mocellin (dirigente unità di Chirurgia oncologica) e da Sandro Pasquali (chirurgo oncologo Istituto Nazionale dei Tumori di Milano).

La meta-analisi aveva l'obiettivo di aggiornare i dati di uno studio della Cochrane del 2000, alla luce delle innovazioni terapeutiche rese possibili da nuove classi di farmaci nell' ultimo decennio. Lo studio ha incluso 122 trials randomizzati che hanno coinvolto 28mila pazienti.

Di questi trials sono poi stati inclusi nell'analisi 83 studi per 21 diverse comparazioni terapeutiche. Nella meta-analisi le terapie sono state divise in 5 diversi gruppi: chemioterapia tradizionale (comprendendo agenti singoli,terapie multifarmaco), bio-chemioterapia (che associa la chemioterapia ad alcune proteine prodotte dal sistema immunitario come l' interleukina-2); immunoterapia (basata sull' uso di anticorpi monoclonali che bloccano i "freni" del sistema immunitario; terapia mirata (rivolta a bloccare l' attività di oncoproteine necessarie al tumore per crescere) ed altre terapie (tra cui i farmaci anti-angiogenici). L'analisi ha incrociato i differenti approcci terapeutici possibili confrontandoli fra di loro in termini di efficacia (effetto sulla sopravvivenza dei pazienti) e sui loro effetti collaterali (tossicità).

Alcune conclusioni indicano come c'è una forte evidenza della maggior efficacia di diversi trattamenti innovativi rispetto alla più tradizionale chemioterapia. In particolare, i migliori risultati in termini di efficacia si sono raggiunti con l'immunoterapia e la terapia target che hanno soppiantato sia la chemioterapia che la biochemioterapia nel trattamento del melanoma metastatico. Ma ci sono delle differenze fra queste terapie innovative: infatti, mentre l'efficacia risulta massima per la terapia target combinata, la immunoterapia combinata espone ad una maggiore tossicità mentre la immunoterapia anti-PD1 offre la possibilità di una minore tossicità pur a parziale discapito dell'efficacia. 

  "La varietà di risorse terapeutiche oggi disponibili - osserva Chiarion Sileni - obbliga gli specialisti a considerare le migliori opportunità esistenti in una strategia di percorso terapeutico che permetta di sfruttarle al meglio considerando effetti immediati e tardivi, integrazione con i trattamenti locali (chirurgia, radioterapia, elettrochemioterapia) con il risultato di cronicizzare la malattia. La partecipazione alla ricerca internazionale permette inoltre di considerare anche le terapie in arrivo non solo le già disponibili. Come in tutte le sfide la strategia è il fulcro del risultato".

fonte: Cochrane Collaboration, ansa

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