Erano 13 gli imputati, tra farmacisti, medici e collaboratori di un'impresa farmaceutica e società, accusati di truffa al Servizio Sanitario Nazionale
Tutti assolti o prosciolti per prescrizione gli imputati nel processo 'Farma-market' davanti alla Corte di Appello di Bologna. Nel secondo grado del procedimento davanti alla Corte d'Appello, erano in 13, tra farmacisti, medici e collaboratori di un'impresa farmaceutica e società, accusati di truffa al Servizio Sanitario Nazionale per aver prescritto in modo fittizio costosi farmaci salvavita a pazienti ignari e, in alcuni casi, deceduti. L'inchiesta del pm Enrico Cieri riguardava fatti commessi tra il 2004 al 2009 e in primo grado il tribunale aveva pronunciato 13 condanne: le pene andavano da un anno, un mese e 10 giorni fino a 4 anni, due mesi e 20 giorni.
Secondo quanto avevano accertato le indagini del Nas, i medici emettevano le ricette senza effettiva necessità terapeutica, i farmaci venivano 'acquistati' dall'informatore scientifico della ditta coinvolta e poi 'smaltiti' in vari modi grazie ad una sua collaboratrice. Ai medici compiacenti sarebbero arrivati regali. Per quattro imputati, i giudici della seconda sezione penale hanno pronunciato assoluzione perché il fatto non sussiste per due imputazioni. Non doversi procedere per prescrizione, invece, per tutto gli altri reati.
Sono ormai abbastanza numerosi, anche fra i medici e gli odontoiatri, i casi in cui, al momento della morte del professionista, il diritto alla pensione a superstiti venga attribuito ad un suo nipote, anche in presenza di genitori viventi.
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