Le persone obese sono più a rischio di sviluppare la fibrillazione atriale
Obesità e fibrillazione atriale, cioè una frequenza cardiaca rapida e irregolare: tra le due condizioni c'è un legame pericoloso. Le persone obese hanno infatti maggiori probabilità di sviluppare questa problematica, che può portare a ictus, insufficienza cardiaca e altre complicazioni. Lo evidenzia uno studio del Penn State College of Medicine, pubblicato sulla rivista American Journal of Cardiology. Per lo studio I ricercatori hanno seguito un gruppo di 67.278 pazienti, metà con obesità e metà no , per otto anni. L'età media dei partecipanti era 43,8 e quasi il 77% erano donne. Dopo aver analizzato i dati, i ricercatori hanno scoperto che mentre l'1,8% dei pazienti senza obesità sviluppava fibrillazione atriale, questa percentuale saliva al 2,7% nei pazienti obesi.
Gli studiosi hanno anche rilevato che le persone con obesità avevano quasi le stesse probabilità di sviluppare la fibrillazione atriale di quelle con ipertensione o diabete.
fonte: American Journal of Cardiology
All'Irccs Negrar, sostituirà il 50% dei test invasivi come la coronagrafia
Un sistema digitale in grado di replicare il comportamento dell’aorta del paziente in modo personalizzato e predittivo
Dall’ultimo Rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità2, un quarto degli italiani (25,6%) soffre di ipercolesterolemia e nel corso dell’anno sono circa 400mila le ospedalizzazioni per eventi cardiovascolari
La sicurezza e la tollerabilità di semaglutide 7,2 mg sono risultate coerenti con la dose attualmente approvata di semaglutide 2,4 mg
Società scientifiche ed esperti concordano sulla necessità di agire sull’organizzazione e il monitoraggio – anche attraverso i LEA - e sulla comunicazione per un paziente più consapevole
Per colmare questo vuoto, è stato realizzato il Manifesto: “Rischio cardiovascolare residuo: analisi del contesto e delle opzioni terapeutiche, tra innovative strategie di prevenzione e sostenibilità di sistema”
Abbott annuncia la disponibilità in Italia di AVEIR™ DR, il primo sistema di pacemaker bicamerale senza fili al mondo per trattare le persone con un ritmo cardiaco anomalo o più lento del normale. Eseguiti già i primi impianti in Italia
Il documento ha affrontato il tema dell’aderenza terapeutica nei suoi diversi aspetti, sia a livello mondiale che italiano
Commenti