Occorrono urgenti interventi alla luce delle novità legislative
La riforma della previdenza per i farmacisti non può aspettare oltre. Questo, in sintesi, il senso di un comunicato congiunto Federfarma, Fofi, Fenagifar, Assofarm dopo che si sono riunite lo scorso 27 aprile. La congiuntura attuale impone interventi, per la concomitanza di diversi fattori “a cominciare dal cambiamento dell’assetto proprietario delle farmacie, che impongono non soltanto di operare per la stabilità dell’Enpaf, ma anche di mantenere e, anzi, aumentare la convenienza della contribuzione all’Ente per il maggior numero possibile di professionisti”. Questi i principi di riforma individuati:
La decisione, assunta dal Consiglio di amministrazione nella seduta del 27 marzo 2025, rappresenta un aumento significativo rispetto ai 255.000 euro stanziati lo scorso anno
I dati evidenziano un importante incremento della spesa per previdenza, assistenza e welfare integrato
Al 31 dicembre scorso, i disoccupati risultavano pari all'1,6% del totale degli iscritti, cioè pari a 1.631 su un totale complessivo di 100.298" professionisti associati alla Cassa
Ai soci di farmacia rurale, sull’importo lordo, è stata applicata la ritenuta d’acconto del 20%
Se il medico o l’odontoiatra dipendente, a 65 anni di età, ha raggiunto il diritto alla pensione (cioè ha 42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva più tre mesi di finestra se uomo e 41 anni e 10 mesi se donna), deve essere collocato a riposo
Quando ad essere accentrati sono periodi contributivi particolarmente lunghi, il costo può diventare importante e divenire un deterrente spesso insuperabile
L’integrazione, in Enpam, è curata dal Servizio Trattamento Giuridico e Fiscale delle Prestazioni, dell’Area della Previdenza.
Il cedolino è già disponibile, mentre i pagamenti partiranno a inizio mese
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