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Europei più longevi, italiani in cima

Medicina Generale Redazione DottNet | 20/03/2009 12:09

Il vecchio continente è sempre più longevo. Cresce, infatti, l'aspettativa di vita che in un decennio è aumentata di tre anni per gli uomini, che ora possono sperare di raggiungere i 75 anni e mezzo, e per le donne che sfiorano gli 82 anni.

I cittadini dell'Ue sono battuti solo dai giapponesi, campioni mondiali di longevità con aspettative maschili di 78,5 anni e femminili 85,5 anni. La fotografia sulla salute globale in Europa è stata scattata dal rapporto realizzato con il progetto Eugloreh 2007, co-finanziato dall'Unione Europea, coordinato dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali e dall'Istituto Superiore di Sanità, i cui dati sono stati presentati proprio all'ISS. E l'Italia si posiziona bene anche nella classifica europea: è nel gruppo dei paesi con l'aspettativa di vita femminile maggiore assieme alla Svezia, alla Francia e alla Finlandia. Gruppo di testa anche per i risultati sull'aspettativa di vita maschile assieme alla Svezia e all'Olanda. Secondo i dati del Rapporto il significativo aumento dell'aspettativa di vita si è registrato negli ultimi decenni, specialmente a causa dell'efficace controllo delle malattie infettive e alla riduzione della mortalità associata alle malattie cardio-vascolari e respiratorie, sin dagli anni '70, e della maggior parte dei tipi di cancro (eccetto il cancro al polmone), sin dagli anni '90.

Tuttavia, circa un quinto dell'aspettativa di vita alla nascita sarà vissuta con qualche tipo di limitazione di attività, mettendo in evidenza come le malattie croniche e le disabilità abbiano ancora un impatto notevole sulla salute, ha spiegato Liciano Vittozzi, dirigente di ricerca dell'istituto Superiore di Sanità. Valutazioni del ''peso della malattia'', che tengono conto non solo del numero di persone affette dalle malattie, ma anche della sua durata, hanno permesso di stabilire che un terzo del peso sulla salute nell'Unione Europea può essere attribuito a fattori di rischio come il fumo, l'alcol, il sovrappeso e l'obesità e i livelli elevati di colesterolo nel sangue.
Altri fattori di rischio sono l'attività fisica, lo scarso consumo di frutta e verdura e uso di droghe. Questo quadro evidenzia come azioni di prevenzione e la promozione di stili di vita più sani possano ancora produrre notevoli benefici per la salute.
NEONATI PIU' SANI. La mortalità infantile sta continuando a diminuire ed il basso peso alla nascita (meno si 2500 grammi) continua ad essere un indicatore sanitario importante.
ADULTI PIU' GRASSI E CON CUORE FRAGILE. Gli adulti soffrono di patologie cardiovascolari e sono più obesi che in passato. Per quanto riguarda le persone in età lavorativa (meno di 65 anni), le principali cause di morte sono le malattie cardiovascolari, i tumori, i traumi e gli avvelenamenti; inoltre, fra il 15 ed il 20% degli adulti ha sofferto di problemi cerebrali o mentali, da lievi forme di depressione a complessi disturbi neuropsichiatrici che rappresentano quattro delle sei maggiori cause di anni vissuti con disabilità. La percentuale delle persone affette dal diabete è in aumento. Sovrappeso e obesità causano circa un milione di morti all'anno nella Regione Europea dell'OMS. I più elevati tassi di mortalità osservati negli Stati dell'Est dell'Europa all'interno dell'U.E., sono principalmente dovuti alla eccessiva mortalità fra i maschi adulti, causata da malattie non trasmissibili ed incidenti.
 

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