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Tumore alla prostata, le sigarette aumentano recidive e metastasi

Oncologia Redazione DottNet | 14/06/2018 14:47

Studio JAMA, smettere di fumare migliora la sopravvivenza

I fumatori a cui è stato diagnosticato un cancro alla prostata hanno un rischio molto più basso di recidiva, di metastasi e di morte se smettono di fumare subito dopo la diagnosi. Lo dimostrano i risultati di uno studio pubblicato sulla rivista JAMA. La meta-analisi internazionale che ha coinvolto ricercatori provenienti da Austria, Svizzera, Spagna, Giordania, Giappone e Stati Uniti ha analizzato i dati provenienti da undici studi realizzati tra il 2000 e il 2017, che avevano preso in considerazione complessivamente un totale di 22.549 pazienti affetti da cancro alla prostata e sottoposti a prostatectomia o radioterapia.

I ricercatori della Medical University di Vienna hanno monitorato la salute di questi pazienti (fumatori, ex fumatori o mai stati fumatori) per almeno 6 anni, osservando grandi differenze rispetto agli effetti delle terapie: i fumatori avevano infatti un rischio significativamente maggiore di recidiva, di sviluppare nuove metastasi e un rischio maggiore di morire di cancro.

  "Una diagnosi di tumore, anche se non è fortemente legata al fumo, dovrebbe far capire ai pazienti che devono smettere di fumare", sottolinea Shahrokh Shariat, capo del Dipartimento di Urologia della Medical University di Vienna e primo autore dello studio. "Come medici - aggiunge - dobbiamo essere vigili e sostenere i pazienti nei loro sforzi per smettere di fumare, dal momento che smettere di fumare, sembra essere uno dei pochi fattori di rischio modificabili che ha un'influenza positiva sul risultati". 

fonte: Jama

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