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Fecondazione, 3 bambini nati con il ringiovanimento delle ovaie

Ginecologia Redazione DottNet | 09/07/2018 15:38

Ottenuto con il trapianto di staminali ricavate dal midollo osseo

 Sono tre i neonati nati grazie alla tecnica del cosiddetto ringiovanimento delle ovaie, ottenuto con il trapianto di cellule staminali ricavate dal midollo osseo. E' il risultato di una sperimentazione condotta su 15 donne dal Centro Ivi e l'ospedale La Fe di Valencia, i cui risultati sono stati presentati al congresso della Società europea di riproduzione umana e di embriologia (Eshre) appena concluso.   La tecnica è stata sviluppata per aiutare le donne che non riescono a concepire a causa di problemi alle ovaie, per bassa risposta o menopausa precoce.

"Complessivamente abbiamo condotto la sperimentazione di questa tecnica su 18 donne di oltre 38 anni, di cui 15 l'hanno terminata. Ci sono state 5 gravidanze, di cui due terminate con un aborto, e 3 portate a termine con la nascita dei bambini, di cui due avvenute spontaneamente, e una con fecondazione in vitro.

Il dato interessante è che il midollo osseo ha un'attività rigeneratrice", spiega all'ANSA Antonio Pellicer, coordinatore dello studio.  La tecnica prima è stata provata sui topi, impiantandogli del tessuto umano e poi si è passati alla fase II della sperimentazione su queste donne, tutte con problemi di bassa risposta ovarica. Su di loro il trapianto di cellule staminali del midollo osseo è stato fatto nell'arteria ovarica in modo da invertire il processo di invecchiamento. Tuttavia, poiché le pazienti avevano un'età avanzata, gli embrioni ottenuti avevano alterazioni cromosomiche. "Ma questo è abbastanza normale in donne con un'età avanzata", continua Pellicer.

I ricercatori hanno anche visto che le pazienti in menopausa o in pre-menopausa, cioè con insufficienza ovarica precoce, potevano rispondere meglio al trattamento. Ecco perchè la terza fase si farà su donne sotto i 38 anni esclusivamente con insufficienza ovarica precoce. "Su di loro lavoreremo in modo meno invasivo. Le staminali verranno iniettate direttamente per via intramuscolare e non nell'arteria ovarica - conclude Pellicer - Sono ottimista ma la strada è ancora lunga. Abbiamo trovato il modo per aumentare la quantità di ovociti, ma non ancora per migliorarne la qualità".

fonte: ansa

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