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Viagra testato su donne incinte, muoiono 11 neonati

Ginecologia Redazione DottNet | 24/07/2018 19:20

E' allarme in Olanda per decine di madri, dubbi sulla sperimentazione

E' allarme in Olanda fra le decine di donne che nei mesi scorsi avevano sperimentato l'uso del Viagra durante la gravidanza - per favorire lo sviluppo dei bimbi che portavano in grembo - dopo lo stop della sperimentazione deciso in seguito alla morte prematura di 11 dei bebè nati al termine del trattamento. Lo riporta il britannico Guardian, come diversi altri giornali europei e americani, riprendendo con evidenza notizie diffuse da media olandesi. La ricerca era stata condotta in 10 ospedali, ad Amsterdam e in altre città, finora su un totale di 93 donne alle prese con gravidanze problematiche segnate da un'insufficiente crescita dei feti.

Una complicazione che il Viagra - nato come farmaco contro le disfunzioni erettili dell'uomo - si confidava potesse aiutare a risolvere migliorando l'irrorazione del sangue verso la placenta grazie al suo effetto dilatatore sui vasi, come già verificato nella sperimentazione preliminare sui topi. Salvo registrare conseguenze fatali sui polmoni di 11 dei neonati venuti al mondo dopo il trattamento. Di qui la decisione, formalizzata nei giorni scorsi da un comitato indipendente di controllo olandese, d'interrompere subito tutti i test.

Il sospetto è che l'innalzamento della pressione sanguigna indotta dalla 'pillola blu' abbia avuto come effetto collaterale quello di portare troppo ossigeno nei polmoni dei piccoli, danneggiandoli in alcuni casi in modo irreparabile. In un'intervista alla testata olandese De Volkskrant, il responsabile della ricerca, il ginecologo Wessel Ganzevoort, si è detto "scioccato". "Pensavamo di poter dimostrare un effetto positivo sulla crescita del bambino e invece è accaduto l'opposto, l'ultima cosa che volevamo era far del male ai pazienti", ha affermato, assicurando che l'esito tragico della vicenda è già stato comunicato a un team di "ricercatori canadesi impegnati a condurre uno studio analogo".

In teoria la sperimentazione, avviata sui topi nel 2015 e destinata sulla carta a protrarsi fino al 2020, avrebbe dovuto coinvolgere 350 puerpere. La sospensione in Olanda ha avuto effetto immediato, ma è indicata per ora come "temporanea" in attesa di accertamenti definitivi. Un portavoce dell'Umc (Centro Medico Universitario) di Amsterdam ha fatto sapere da parte sua che le prime verifiche interne hanno escluso negligenze o comportamenti impropri nella ricerca. Ma che si attende il responso finale di un panel investigativo indipendente. L'idea di usare il Sildenafil, il principio attivo del Viagra, per aiutare lo sviluppo della placenta "teoricamente è valida, ma purtroppo il rischio di effetti collaterali in questo tipo di sperimentazioni c'è sempre. Il problema della placenta insufficiente non ha dunque al momento terapie possibili", commenta Claudio Fabris, docente di neonatologia dell'università di Torino.

Sono molti i fattori che inducono il problema della placenta insufficiente in gravidanza: "Incidono - spiega l'sperto - l'ipertensione, l'età avanzata, la presenza di una gravidanza gemellare. Nello spirito dei ricercatori utilizzare un farmaco che ha profondi effetti sulla vascolarizzazione poteva avere un effetto positivo, e sono sicuro che i medici avranno studiato bene il progetto della sperimentazione. Sono però pessimista - conclude - sulla possibilità di sviluppare farmaci salvavita per la gravidanza".

fonte: ansa

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