La retina appare più sottile in chi ha deficit mentali e di memoria
Guardare negli occhi per scovare una demenza prima ancora che faccia il suo esordio, con un esame semplice e non invasivo oggi già in uso clinico per molte indicazioni oculistiche, la tomografia ottica (OCT). È la promessa che arriva da uno studio di Paul Foster, della University College London, Institute of Ophthalmology. Lo studio, pubblicato sulla rivista Jama Neurology, mostra che la retina, in particolare lo strato retinico più profondo - lo strato di fibre nervose retiniche - risulta assottigliata in individui che manifestano défaillance mnemoniche e cognitive (deficit di memoria, tempi di reazione più lunghi, difficoltà di ragionamento).
Secondo quanto riferito online dalla BBC Health lo studio ha coinvolto 32 mila soggetti di 40-69 anni che sono stati sottoposti a un normale OCT e poi a test di memoria e cognitivi all'inizio dello studio e di nuovo tre anni dopo.
fonte: Jama Neurology
Il finanziamento per progetti di Ricerca su prevenzione e fasi precoci della malattia di Alzheimer ed uno studio basato su tecniche di arte-terapia nel trattamento di persone affette da Alzheimer o Disturbo Cognitivo Lieve
Un’indagine di IQVIA Italia, leader mondiale nei dati sanitari e farmaceutici, fotografa lo scenario attuale italiano sulla malattia del Parkinson
Concluso a Parma il XXIV Congresso Nazionale della SIRN: crescono le adesioni e la multiprofessionalità
Osservatorio Vista, 45,8% miopi rinuncia occhiali e 37,4% visite
Scoperti nuovi fattori di rischio: il colesterolo "cattivo" nella mezza età e la perdita della vista non trattata in età avanzata
Perdita di autonomia, stigma sociale e peso economico i principali timori
Il lavoro, che accoglie le prime evidenze dello studio Nemesis è stato pubblicato su Nature Communications e illustra la generazione e i meccanismi neuronali delle alterazioni, suggerendo nuove vie di riabilitazione
All’A.O.U. Luigi Vanvitelli una nuova tecnologia cambierà la vita di migliaia di pazienti
Commenti