Lo rivela uno studio condotto da Julie Antvorskov dell'Istituto danese Bartholin
Una dieta ricca di glutine (la principale proteina del grano, quindi presente, ad esempio, in pane e pasta) in gravidanza potrebbe aumentare il rischio di diabete per il nascituro. Lo rivela uno studio condotto da Julie Antvorskov dell'Istituto danese Bartholin. Pubblicato sul British Medical Journal, il lavoro ha coinvolto 63.529 gestanti arruolate nello studio epidemiologico "Danish National Birth Cohort" tra 1996 e 2002.
Non è nuovo il sospetto di un legame tra consumo di glutine e diabete di tipo 1 - una malattia autoimmune caratterizzata da perdita della capacità di produrre insulina (ormone che regola lo zucchero nel sangue) che può colpire anche bambini piccoli.
I ricercatori danesi hanno sottoposto le gestanti a dettagliati questionari alimentari quando le donne erano alla 25/ima settimana di gravidanza. Dai questionari gli esperti hanno stimato un consumo medio di glutine di 13 grammi al giorno, con un consumo minimo di meno di 7 grammi e massimo di 20 grammi o più. Il grano contiene una quantità di proteine variabile dal 7 al 18%, a seconda delle tipologie, mediamente ne contiene il 12%. E in una farina di grano tenero tipo 00 la quantità minima di glutine secco è del 7%. Per fare un esempio, 10 grammi di glutine corrispondono all'incirca a quattro fette di pane.
Dallo studio è emerso che il rischio di avere un figlio che svilupperà il diabete è doppio per una donna che in gravidanza ha mangiato molto glutine (20 o più grammi al giorno) rispetto a una donna che ne ha mangiato poco (meno di 7 grammi). Si tratta di uno studio solo osservazionale, non sufficiente a stabilire una relazione di causa ed effetto tra consumo di cibi contenenti glutine in gravidanza e rischio di diabete per il nascituro
fonte: British Medical Journal
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