Sono tre nuovi farmaci, il primo destinati ai cardiopatici, gli altri due a chi soffre di psoriasi e eczema. Tre prodotti rivoluzionari che presto saranno in commercio. Il primo è un farmaco antiaggregante piastrinico all'acido acetilsalicilico che ridurrebbe in modo significativo gli eventi vascolari come l'ictus in pazienti ad alto rischio.
Lo dimostrano i risultati di uno studio clinico condotto dalle case farmaceutiche Sanofi-aventis e Bristol-Myers Squibb. Dai risultati emerge che in pazienti affetti da fibrillazione atriale, ad alto rischio di eventi vascolari tra cui l'ictus, che non possono assumere anticoagulanti, aggiungendo alla normale terapia con acido acetilsalicilico un farmaco che previene l'aggregazione delle piastrine, la riduzione dell'ictus sarebbe dell'11%, dopo un follow-up di 3,6 anni. Mentre la riduzione degli altri 'eventi vascolari maggiori', tra cui l'embolia sistemica non cerebrale, l'infarto miocardico e la morte vascolare, non è risultata significativa. Secondo il cardiologo canadese Stuart Connolly, del Dipartimento di Medicina alla McMaster University di Hamilton, Canada e coordinatore dello studio, ''questi risultati suggeriscono un possibile cambiamento nella pratica clinica per i pazienti con fibrillazione che sono a rischio di ictus''. Per chi invece è affetto da psoriasi potrà contare su un nuovo farmaco studiato negli Stati Uniti, ustekinumab, attivo contro l' Interlukina 12 e l'Interleukina 23, somministrabile per iniezioni sottocutanee, che sarà disponibile in Italia verso la fine dell'anno. La psoriasi - spiega Torello Lotti (Università di Firenze) - è una malattia sistemica infiammatoria cronica che colpisce la pelle ma riguarda, nel 38% dei casi, anche tendini e articolazioni. ''In Italia - aggiunge Lotti, presidente eletto della Società Italiana di Dermatologia (SIDEMAST) - interessa il 3% della popolazione, quasi 2 milioni di persone e ha un grave impatto sulla qualità di vita e sul benessere generale, non solo per le articolazioni, ma anche perchè da' uno stato di infiammazione cronica, favorisce l'aterosclerosi con conseguente maggior rischio di infarti e ictus anche in giovane età. Secondo un recente studio canadese, che chi ne è affetto può avere un'attesa di vita ridotta di 20 anni''.
Silvio Campione
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