L’ultimo Congresso degli Ambulatoriali, tenutosi a Reggio Calabria lo scorso mese di ottobre, ha consentito di fare il punto sulla situazione di una categoria che, superato l’immobilismo in cui voleva relegarla a fine anni 90 la Riforma Bindi, sta ora allargando la platea degli iscritti a nuovi soggetti. Ed in molti casi si tratta di professionisti ai quali si sta per dare una copertura contrattuale e previdenziale che prima non avevano.
Innanzitutto è in corso un complesso iter che dovrebbe portare alla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’Accordo Collettivo Nazionale per i medici ambulatoriali del Servizio Assistenza Sanitaria Naviganti. L’assistenza ai naviganti in Italia è infatti assicurata attraverso poliambulatori dipendenti dalla Direzione generale delle risorse umane e professioni sanitarie del Ministero della Salute, ubicati in prossimità di porti od aeroporti.
In particolare:
• gli ambulatori situati nel nord e centro Italia sono organizzati come sezioni territoriali dell’Ufficio SASN-Genova della citata Direzione generale;
• gli ambulatori situati nel sud Italia e nelle isole sono, invece, organizzati come sezioni territoriali dell’Ufficio SASN-Napoli della medesima Direzione.
All’interno di questi ambulatori operano medici a rapporto convenzionale, sia generici che specialisti, personale sanitario non medico ed amministrativi. Le prestazioni vengono erogate, sia in forma diretta che indiretta, e spaziano dalla medicina generale e specialistica all’assistenza farmaceutica. Nelle località sprovviste di ambulatori SASN, gli aventi diritto all’assistenza vengono assistiti da medici fiduciari convenzionati con il Ministero della salute.
Ebbene, l’obiettivo dell’attuale Dirigenza Sumai (il Sindacato Unico degli Specialisti Ambulatoriali) è procedere alla modifica della legge quadro in materia di medici SASN e consentirne l’incorporazione nell’Accordo Collettivo di categoria, estendendo loro i principali istituti contrattuali e la vantaggiosa previdenza Enpam.
Un altro settore che sta per essere attratto nell’ambito della specialistica ambulatoriale è quello della medicina penitenziaria. Attualmente sono regolati dall’Accordo della specialistica ambulatoriale soli i medici e gli psicologi che lavorano nei servizi delle tossicodipendenze. Con le ultime disposizioni di legge, che hanno trasferito tutto il personale sanitario delle carceri alle dirette dipendenze del Servizio sanitario nazionale, occorre ora definire tempi, modalità e criteri inerenti il rapporto di lavoro di tutti quei professionisti, medici, psicologi e biologi, che lavorano nelle carceri con contratti individuali e differenziati. L’obiettivo è applicare anche a loro il contratto della specialistica, a garanzia di una uniformità giuridica.
Continua infine, anche se a ritmo più ridotto rispetto al passato, il passaggio alla dipendenza, e quindi alla cosiddetta Dirigenza medica, dei professionisti già convenzionati per la specialistica ambulatoriale e la medicina dei servizi. La quasi totalità di questi soggetti, al momento del passaggio, effettua l’opzione per il mantenimento del regime previdenziale Enpam, generalmente molto più vantaggioso di quello proposto dall’Inpdap.
Se il medico o l’odontoiatra dipendente, a 65 anni di età, ha raggiunto il diritto alla pensione (cioè ha 42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva più tre mesi di finestra se uomo e 41 anni e 10 mesi se donna), deve essere collocato a riposo
Quando ad essere accentrati sono periodi contributivi particolarmente lunghi, il costo può diventare importante e divenire un deterrente spesso insuperabile
L’integrazione, in Enpam, è curata dal Servizio Trattamento Giuridico e Fiscale delle Prestazioni, dell’Area della Previdenza.
Il cedolino è già disponibile, mentre i pagamenti partiranno a inizio mese
Se il medico o l’odontoiatra dipendente, a 65 anni di età, ha raggiunto il diritto alla pensione (cioè ha 42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva più tre mesi di finestra se uomo e 41 anni e 10 mesi se donna), deve essere collocato a riposo
Quando ad essere accentrati sono periodi contributivi particolarmente lunghi, il costo può diventare importante e divenire un deterrente spesso insuperabile
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