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Incentivi dall'Enpaf a favore dell'occupazione

Previdenza Redazione DottNet | 28/01/2019 15:24

Iniziativa valida a favore di farmacisti che non abbiano più di trent’anni e di quelli di età pari o superiore a cinquant’anni, questi ultimi se disoccupati da almeno sei mesi

Il Consiglio di amministrazione dell’Enpaf ha previsto l’erogazione di un contributo a favore di titolari di esercizi farmaceutici gestiti anche nella forma societaria, purché la maggioranza delle quote di partecipazione appartengano a farmacisti iscritti all’Enpaf, che assumano alcune categorie di iscritti e precisamente farmacisti che non abbiano più di trent’anni e di quelli di età pari o superiore a cinquant’anni, questi ultimi se disoccupati da almeno sei mesi.

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Lo rende noto l’ente previdenziale dei farmacisti sottolineando come il contributo riguardi tutti i rapporti di lavoro subordinato a tempo indeterminato - sia nuove assunzioni sia trasformazioni di precedenti rapporti a termine - stipulati o convertiti successivamente all’entrata in vigore del regolamento dell’iniziativa (1° gennaio 2019). Il contributo, continua la nota Enpaf, che sarà riconosciuto dall’ Ente corrisponde ad un’aliquota percentuale crescente degli oneri salariali fissi, è correlato alla durata dei rapporti di lavoro a partire da una anzianità minima di otto mesi e fino ad un massimo di trentasei.
 
La domanda potrà essere presentata dal datore di lavoro solo al termine di ciascun periodo di durata del rapporto per il quale può essere richiesto il contributo (ossia dopo 8 mesi, 17 mesi, 26 mesi e 36 mesi). Il rapporto di lavoro deve, inoltre, essere ancora in atto al momento di presentazione della domanda stessa. Il contributo sarà erogato nei limiti dello stanziamento fissato dal consiglio di amministrazione.
 
“E’ una iniziativa innovativa e concreta - osserva il Presidente dell’Enpaf Emilio Croce - che il Consiglio di amministrazione dell’ENPAF ha fortemente voluto per incentivare l’occupazione dei giovani colleghi e di coloro che non più giovani hanno perso il proprio lavoro.  La sezione assistenza – conclude – ormai è sempre più espressione di politiche di categoria inclusive finalizzate allo sviluppo del welfare allargato”

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